Il Comitato Rumore No Grazie, che da anni si batte per il rispetto del quieto vivere nei quartieri storici di Cagliari, ha lanciato la campagna di adesione ad azione legale contro il Comune per mancata applicazione normativa inquinamento acustico.

“l recente periodo di relativa calma – afferma Enrico Marras, presidente del Comitato -, dovuto alle note restrizioni, non deve illuderci di avere risolto la problematica della “malamovida” che così pesantemente, e per troppi anni, ha condizionato il nostro vivere. Infatti, basta ripensare a quanto avvenuto nelle poche settimane in cui la città era classificata in zona bianca per ritrovarci, per fortuna solo fino alle 23, nel pieno delle drammatiche nottate già vissute. A ciò – prosegue – si aggiungano anche le notizie che provengono dal Palazzo, tutte volte a minimizzare il Piano di Risanamento Acustico che, rammentiamo, non è mai entrato in vigore ma che è già definito vecchio in quanto basato su misure datate e quindi da rifare ex novo”. Inoltre, è stato anche affermato che “… la situazione non è più la stessa poiché molti esercizi hanno chiuso…”, oppure che “…cercheremo spazi alternativi…”.

“Tutte queste dichiarazioni – spiega Marras – , a nostro parere, devono essere tradotte nel più classico atteggiamento dilatorio, teso a rimandare a nuove rilevazioni acustiche, a nuovi Piani, a nuove discussioni: ovvero, per i prossimi dieci anni, non si perverrà ad alcuna soluzione lasciando immutata la situazione attuale. Più rivelatorie delle reali intenzioni sono, invece, le assicurazioni fornite ai gestori dei locali e già attuate con ulteriori concessioni di spazi pubblici da sfruttare. Giocoforza, più tavolini in strada, con più avventori, non possono che aggravare l’inquinamento acustico i cui effetti sono noti a tutti noi, ma anche a tutti coloro che dovrebbero intervenire e che, ad oggi, si sono colpevolmente astenuti dal farlo”.

Il Comitato, in questi anni, ha tentato in tutti i modi di regolamentare il problema dell’inquinamento acustico, “proponendo soluzioni alternative, contrastando situazioni di palese illegalità, cercando di far applicare le normative vigenti, finanche a richiedere il commissariamento del Comune di Cagliari per le palesi inadempienze emerse in tema di difesa della salute e dei diritti dei cittadini esposti al rumore da “malamovida”. Non siamo soli in questa lotta che accomuna i residenti dei centri storici di molte città italiane (in proposito si veda la recente sentenza del Tribunale di Torino che ha condannato il Comune a risarcire 29 residenti per complessivi 1.200.000,00 € )”, spiega Marras.

Tante iniziative, anche giudiziarie, “sono state unilateralmente intraprese da alcuni nostri associati, ma siamo consapevoli di essere ben lontani da una qualche idonea soluzione. In ultimo, il Comune di Cagliari è stato anche diffidato a adempiere, ma ‘nihil sub sole novum’”. In tale ottica il Comitato, “oltre che aderendo al Comitato Nazionale, si rivolse al Gruppo di Intervento Giuridico, associazione nota per i rilevanti successi ottenuti su temi ambientali, e pertanto da noi ritenuto idoneo a concorrere e supportare le nostre eventuali iniziative, stante le acclarate e specifiche competenze acquisite. A seguito di più incontri è emerso che risulta ineludibile, al fine di ottenere un utile risultato, procedere in sede giudiziaria. Tale azione, a carico della nostra Associazione, ha un costo stimato di circa 7300 euro. Ne consegue che questo è il momento di assumere la decisione che potrebbe restituire serenità a noi ed alle nostre famiglie che per tanti anni hanno subito, e continuano a subire, gli effetti di una situazione di illegalità spesso e da tanti denunciata solo verbalmente e pertanto inefficace”.

Il Comitato chiede dunque a ciascun Associato l’adesione alla lite per poter procedere alla quantificazione della quota di ciascuno e, successivamente, conferire l’incarico. “Più siamo e più avremo possibilità di successo – dice Marras – , con il minimo contributo personale”.