assorbenti mestruzioni

Siamo a Collepasso, in provincia di Lecce, è la sera del 30 marzo, quando una giovane di 22 anni, studentessa, si reca al market per acquistare un pacco di assorbenti, ma arrivata dinnanzi agli scaffali sui quali erano impilati i prodotti che le interessavano, si trova davanti una scena surreale: un cartello che riportava il divieto di vendita di quel genere di articoli dopo le ore 18, causa ‘normative anti-Covid’.

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Sì, perchè l’ordinanza emessa venerdì scorso dal presidente della Regione Puglia recitava proprio così: “Con decorrenza dal 27 marzo e sino al 6 aprile 2021, tutte le attività commerciali consentite dal Dpcm del 2 marzo 2021 in zona rossa (articolo 45), chiudono alle ore 18,00, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari, di carburante per autotrazione, di combustibile per uso domestico e per riscaldamento, delle edicole, dei tabaccai, delle farmacie e delle parafarmacie”.

Alessia Ria, questo il nome della ragazza, si è sfogata sulla sua pagina Facebook circa l’accaduto e la sua ‘denuncia’ non è certo passata inosservata, soprattutto agli occhi delle Istituzioni, che subito sono corse ai ripari. La Regione infatti ha prontamente inserito nelle Faq dell’ordinanza una precisazione: “Agli esercizi di vendita di generi alimentari che non sono tenuti all’obbligo di chiusura alle 18, è consentita la vendita di assorbenti, data la loro specifica funzione, entro l’orario della chiusura ordinaria”.

Probabilmente si è trattato di una ‘svista’, una ‘dimenticanza’, un ‘errore’, che pesano però come un macigno. E così mentre in Scozia, nello stato Michoacán in Messico, in Francia si parla di tamponi gratis, nella lotta, sempre più attuale, contro il period poverty e la disparità sociale delle mestruazioni, in Italia le donne sono ancora costrette a pagare caro per un’esigenza fisica non controllabile, non ‘annullabile’, con un’Iva sugli assorbenti al 22%, una delle più alte d’Europa.
Ammesso che venga concessa loro anche solo la possibilità di comperare i prodotti indispensabili per l’igiene personale.

“L’indifferenza è il male della società di oggi” (D.G.), ed è proprio l’indifferenza, forse, ciò che ha fatto più male ad Alessia, che in un successivo post ha scritto: “Mi sono sentita in imbarazzo, mi sono sentita privata di un qualcosa che ho e non posso fare a meno di avere. Credo che nel 2021 viviamo ancora in ‘un mondo troppo asessuato, dove l’unico sesso a prevalere sia quello maschile’, come diceva Carla Lonzi“.