“L’errata riorganizzazione della rete ospedaliera e il mancato potenziamento del personale hanno fatto precipitare la sanità nuorese in una situazione insostenibile”. Lo affermano il consigliere regionale del Pd, Roberto Deriu, e il capogruppo di Leu, Daniele Cocco, primi firmatari di una mozione con la quale chiedono alla giunta regionale di “aprire un tavolo sull’argomento, affinché si faccia un’analisi seria per evitare di distruggere completamente questo importante pezzo di sanità”. Deriu e Cocco hanno esposto la condizione di criticità dell’ospedale San Francesco di Nuoro, “al collasso fin dalle prime manifestazioni della pandemia, con reparti a rischio chiusura a causa dell’assenza di medici e con un elevato rischio per la salute dei pazienti, oltreché un carico di lavoro eccessivo per l’esiguo personale”.

“Ci si vanta tanto delle operazioni ad alto livello, dell’eccellenza dei nostri specialisti. Pensiamo, ad esempio, alla delicatissima operazione chirurgica eseguita una decina di giorni fa al San Francesco. Un intervento eccezionale che – spiegano Deriu e Cocco – per la prima volta in Sardegna ha consentito la sostituzione di due vertebre, aggredite da un tumore, con una protesi in lega di titanio. Questa è la conferma che a Nuoro ci sono dei medici brillanti, che esistono ancora persone che qualificano la nostra sanità, però la situazione è tale da ridurre al minimo la capacità anche di questi aspetti così qualificanti”. Il motivo? Per i due consiglieri di Pd e Leu “tutti i medici sono costretti a fare turni nei reparti Covid anche se non specialisti di patologie causate dal virus, abbandonando i loro reparti per contenere i disagi creati dalla mala organizzazione. Così si danneggia una cosa fatta bene per farne male un’altra”.

“Sulla sanità nuorese va fatta urgentemente una profonda revisione – concludono -. Riteniamo doveroso aprire un tavolo sull’argomento. Chiediamo alla Giunta di occuparsene, perché altrimenti si rischia che questa fase porti via ciò che c’è di buono, che aumenti i disservizi e distrugga completamente questo pezzo di sanità”, concludono Roberto Deriu e Daniele Cocco.