L’Usb “è costretta ad esprimere nuovamente forte preoccupazione in seguito a quanto appreso domenica 18 aprile dagli organi di stampa, in merito agli sviluppi legati alla recente nomina di Luigi Puddu alla direzione artistica della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari“. La nota, inviata dal Sindacato, si riferisce alla possibile presenza, come anticipato dal quotidiano l’Unione Sarda, del direttore artistico del Teatro Lirico a Sardara.

Con il comunicato sindacale Usb del 24 febbraio scorso, la scrivente aveva invocato quel principio di trasparenza amministrativa che sempre dovrebbe guidare l’iter gestionale della Fondazione, ente a partecipazione pubblica che riceve finanziamenti statali, attenendosi a precise regole di trasparenza e liceità. In virtù di tali principi aveva chiesto al CdI che venissero posti in atto strumenti di verifica che sgombrassero il campo da ogni ragionevole dubbio in merito alla nomina, a partire dalle obiezioni sollevate dal rappresentante del Ministero in seno al Consiglio. Da ultimo aveva suggerito come strada maestra l’avviso pubblico di più manifestazioni di interesse – ma, sottolineano dall’Usb – il comunicato sindacale USB era caduto nel vuoto“.

Oggi la Fondazione Teatro Lirico di Cagliari sale agli onori della cronaca non per i suoi spettacoli, ma per la presenza, che parrebbe confermata dai testimoni secondo quanto riportato dalla stampa, del suo Direttore Artistico al tristemente noto pranzo di politici ed imprenditori presso le Terme di Sardara nei giorni scorsi. Usb chiede immediati chiarimenti al Cdi e una valutazione seria della questione che si sta configurando come vergognosa ed inaccettabile, anche prendendo in esame il solo aspetto socio-politico. Il suo comportamento potrebbe anche aver avuto potenziali conseguenze in azienda, sotto il profilo della sicurezza sanitaria. Alla persona Luigi Puddu si chiede un passo indietro. La Scrivente può affermare, dopo più di un anno sotto la guida dell’attuale Sovrintendente, di non avere un manager dalla solida formazione amministrativa, ma sicuramente un musicista d’esperienza, in grado di varare una programmazione artistica consona ad una Fondazione. Ci si domanda quindi – conclude la nota – se la nomina di un Direttore artistico sia stata una scelta davvero necessaria o piuttosto un piegarsi a ‘dettami politici’ dei quali il nostro Teatro è stato spesso ostaggio in passato. Il paese sta attraversando un periodo drammatico é con esso la nostra Fondazione, che deve comunque essere in grado di assolvere nel migliore dei modi al suo importante servizio ‘sociale’ e alla sua mission statutaria. Un Teatro Pubblico e dei Cittadini, ha bisogno di una Direzione Aziendale trasparente e competente, che deve avere come primo inderogabile obiettivo la garanzia della legalità nella sua azione“.