coronavirus
Foto Ansa

Trapelano le prime informazioni sul contenuto della bozza del decreto legge Covid, atteso in Consiglio del ministri mercoledì 21. Le nuove regole potrebbero entrare in vigore già dal 26 aprile e restare valide fino al 31 luglio (data di scadenza dello stato di emergenza).

Le possibili misure:

  • torna la zona gialla
  • il coprifuoco dovrebbe restare fissato per le 22, anche se il presidente del FVG e della Conferenza delle Regioni conferma la proposta di spostarlo alle 23
  • arriva la “certificazione verde” per gli spostamenti tra le Regioni (che potrà essere cartaceo o digitale e varrà sei mesi per i vaccinati e per chi è guarito dal Covid). Chi invece effettuerà un test molecolare o antigenico, riceverà un certificato dalla struttura sanitaria o dalla farmacia e avrà una validità di 48 ore
  • riaprono in zona gialla i ristoranti a pranzo e cena “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto”. Dal primo giugno invece potranno aprire ma solo a pranzo anche i locali che hanno spazi al chiuso
  • riaprono in zona gialla dal 15 maggio le piscine all’aperto, i mercati e i centri commerciali anche nei giorni festivi, dal primo giugno delle palestre, dal 1 luglio le fiere, i convegni e i congressi, dei centri termali e dei parchi tematici.
  • ripartono in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto, svolti solo con “posti a sedere preassegnati” e distanza di almeno un metro: la capienza non può essere superiore al 50% di quella massima, ma al massimo con 1.000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso (alcuni eventi si potranno riservare solo a chi abbia certificato verde)
  • sì agli eventi sportivi dal primo giugno, con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25% e non più di 1000 spettatori all’aperto e 500 al chiuso
  • “forme flessibili” nell’organizzazione dell’attività didattica delle scuole superiori, affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%, della popolazione studentesca”, mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca”.