La Sardegna resta ufficialmente in zona arancione. L’Isola, con un Rt di 0,74 contro lo 0,81 della settimana precedente, e nonostante i parametri in netto miglioramento, è una delle 3 Regioni in Italia a restare nella fascia di rischio medio-alto.

Secondo quanto rilevato dalla fondazione Gimbe nei giorni scorsi, risulta che la Regione abbia numeri da zona gialla (sono infatti 1.072 i casi settimanali, con un’incidenza di circa 67 contagi per 100mila abitanti, pertanto la classificazione complessiva del rischio consentirebbe un cambio di stato), ma da lunedì 10 maggio proseguirà obbligatoriamente nella zona arancione, con la speranza di riuscire a conquistare la fascia di rischio basso (gialla) da lunedì 17 maggio.

Le regole:

  • coprifuoco dalle 22 alle 5;
  • spostamenti fuori Regione liberi se muniti del cosiddetto “certificato verde”;
  • spostamenti liberi consentiti solo all’interno del proprio Comune. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. A chi vive in un Comune che conta fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi entro i 30 km dal confine del proprio Comune, anche per le visite ad amici o parenti, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia;
  • dal 26 aprile al 15 giugno possibilità di effettuare visite ad amici o parenti in un’abitazione privata all’interno dello stesso Comune in quattro (quindi non più con il limite massimo di due, come in precedenza), oltre a quelli già conviventi nell’abitazione di destinazione. Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitino la responsabilità genitoriale e le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi;
  • riprendono per tutti le lezioni in presenza anche nelle scuole superiori, per il 70-100 per cento della didattica, alternate a quelle a distanza. Per quanto riguarda le università, le lezioni e le altre attività si svolgeranno prioritariamente in presenza;
  • bar e ristoranti possono aprire solo per effettuare servizio d’asporto o consegna a domicilio. L’asporto dai bar sarà possibile fino alle 18;
  • i negozi al dettaglio sono aperti, mentre i centri commerciali possono restare aperti dal lunedì al venerdì, e devono chiudere nei weekend, nei festivi e prefestivi. L’apertura dei negozi è consentita fino alle 21;
  • via libera ai servizi alla persona, come centri estetici e parrucchieri.