Una sanità più vicina al territorio e con risposte più puntuali per i cittadini. A partire da un’accelerazione della campagna vaccinale anti-Covid con priorità per i pazienti fragili. E’ l’agenda dettata dagli amministratori dell’Unione di comuni “Marmilla” e dalle organizzazioni sindacali dei pensionati del territorio, che si sono incontrati nella sede dell’ente territoriale, a Sanluri.
“E’ il primo nostro confronto con le tre sigle sindacali”, ha sottolineato il presidente dell’Unione Marco Pisanu, “ma sarà anche il primo di una serie di incontri che contribuiranno a rafforzare il rapporto con i sindacati territoriali e alla costituzione di un partenariato fra la nostra Unione e le stesse organizzazioni sindacali”.

Lo ha seguito il vicepresidente dell’Unione Danilo Piras: “Nella riunione è stata evidenziata la difficile situazione socio-sanitaria nel Medio Campidano, aggravatasi ulteriormente nell’ultimo anno a causa del dilagare della pandemia”. L’incontro è avvenuto nella sede dell’Unione Marmilla. Allo stesso tavolo il presidente Pisanu, il suo vice Piras, Emanuela Cadeddu, componente della Giunta dello stesso ente e Salvatore Mallocci e Carla Piana per la Spi Cgil, Paolo Melis per la Fnp Cisl e Pasquale Ruggiero per la Uilp Uil.

Le criticità:

Proprio Cadeddu ha riferito: “E’ emersa l’esigenza di una rimodulazione e di un potenziamento dei servizi sanitari nel territorio ai quali anche tutti i comuni devono contribuire, chiedendo un intervento efficace della Giunta regionale e dell’assessorato regionale alla sanità. Ci sono diverse criticità, alle quali occorre dare risposte precise e in tempi rapidi”.

Gli amministratori dell’ente e i sindacati hanno quindi elencato quali sono le criticità, tra cui: completare la campagna vaccinale anti-Covid dando priorità alle persone fragili, sia per patologia, che per età; un maggior numero di tutti i soggetti operanti nell’ambito sanitario territoriale e comunale, anche con convenzioni in un’ottica di reiterazione periodica dei richiami vaccinali; potenziare l’attuale rete ospedaliera e di assistenza sia dal punto di vista della qualità che dell’efficienza; avviare la costruzione del nuovo ospedale di San Gavino; superare la grave carenza di personale, medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici e amministrativi; adeguare e potenziare la medicina territoriale con il paziente al centro di un lavoro di gruppo; la realizzazione e il completamento delle Case della Salute, degli asili nido e di tutte quelle strutture e realtà, che possano rispondere alle esigenze delle famiglie e arginare il triste fenomeno dello spopolamento nel territorio; ridurre i tempi d’attesa per le visite specialistiche.

L’appello

Pisanu, Piras, Cadeddu e i sindacalisti hanno concluso: “E’ necessario uno sforzo comune e un impegno particolare per dare risposte a tutte queste criticità, tenendo conto anche delle risorse aggiuntive previste per la sanità dal Recovery Plan. Per questo ci impegniamo a programmare incontri con i singoli comuni dell’Unione, e non solo, convinti che solo partendo dalle problematiche delle singole realtà si possa dare un contributo decisivo alla soluzione di questi problemi”.