“In Sardegna le cure palliative e la terapia del dolore non sono garantite. Lo ha ben evidenziato, negli scorsi mesi, la vicenda dell’hospice nuorese, chiuso per carenza di medici, e che ha reso evidente la difficoltà di tutelare il diritto di cura e a non soffrire a tutti i malati di tumore o di patologie degenerative che ne avrebbero diritto. E questo, scrivono i consiglieri regionali del PD nell’interpellanza sul tema sottoscritta da tutta le minoranze, malgrado esista una legge nazionale, La legge n.38 del 2010, che legittima pienamente il diritto alla non sofferenza nel malato incurabile, garantendo all’interno dei Lea l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore con il fine esplicito di assicurare il rispetto dell’autonomia e della dignità della persona umana, sia adulto o bambino”, si legge in una nota stampa del gruppo PD.

“La Regione Sardegna – è riportato nel documento – con la  delibera regionale n. 3/19 del 15.1.2019 concernente le “Linee di indirizzo per il rafforzamento della Rete di Cure Palliative nella Regione Sardegna”, definisce e individua i criteri, i modelli nonché i compiti delle unità funzionali delle cure palliative specialistiche per il rafforzamento della rete delle cure palliative della Regione Sardegna, individua i criteri e i modelli nonché le funzioni e i compiti delle unità funzionali delle cure palliative specialistiche, disegna una rete regionale e la governance unitaria dell’accesso ai nodi della rete tale  garantire le cure palliative domiciliari, di base e specialistiche, l’assistenza residenziale e gli Hospice, l’assistenza ambulatoriale di cure palliative – prosegue il comunicato – le Unità delle Cure Palliative (UCP) hanno la funzione di tutelare il diritto dei cittadini alle terapie del dolore attraverso l’attivazione dei servizi necessari quali l’individuazione precoce del bisogno di cure palliative nonché l’umanizzazione delle cure e la valorizzazione del contributo e dell’esperienza delle associazioni di volontariato all’interno della rete”.

Domandano i consiglieri del Pd e delle minoranze unite, “quale sia lo stato di attuazione del diritto alle cure palliative sull’intero territorio regionale chiedendo di poter conoscere nel dettaglio lo stato dell’arte delle Unità di Cure Palliative per ogni territorio, per ogni presidio ospedaliero e/o Hospice, quali i provvedimenti per l’abbattimento dei tempi di attesa per l’inserimento nei protocolli di cure palliative e terapia del dolore. Inoltre nell’ interpellanza si chiede quale sia l’orizzonte temporale entro cui la Giunta  intende dare compiuta attuazione a quanto previsto dalla Rete Ospedaliera 2017 ed in particolare  quando intenda assegnare i posti letto di riabilitazione e di Hospice al centro Santa Maria Assunta di Guspini, nel Medio Campidano, individuato nella rete ospedaliera come  stabilimento complementare al Dea di primo livello di San Gavino, al fine di poter garantire anche ai malati e alle loro famiglie la possibilità di ricevere l’assistenza e il supporto necessari. Infine – proseguono – chiedono di attivare l’hospice di riferimento per l’area sassarese nella struttura San Giovanni Battista di Ploaghe, come previsto con delibera di Giunta del febbraio 2019, che dopo oltre un decennio di attesa vedeva finalmente in dirittura d’arrivo la realizzazione di tale essenziale servizio sanitario”.

“Se sia stata finalmente predisposta l’attivazione della rete di cure palliative e terapia del dolore e per i pazienti pediatrici e quali centri dell’Isola siano stati individuati in ottemperanza al documento della Conferenza Stato – Regioni del 25 luglio 2012 e come ribadito in quello esitato dallo stesso organismo il 25 marzo 2021. Fino ad ora si è rimasti solo ai buoni propositi sulla carta. Si spera che chi deve rispondere lo faccia e, soprattutto, agisca”, concludono i consiglieri nella nota.