Ancora un compleanno, il quarto da quando è stata assegnata al padre, che vive a Viterbo senza la presenza della mamma e dei nonni sardi. Per la piccola B., che il prossimo 13 luglio compirà 6 anni, si profila ancora una festa a metà. La mamma, che risiede a Baressa (Oristano), continua a vedere la figlia con difficoltà, ancora più pesanti in seguito alla pandemia. Da circa 6 mesi, complici delicate condizioni di salute della mamma e quarantena anticovid della piccola, Lazio e Sardegna in zona rossa, i contatti si sono limitati a telefonate nelle quali la piccola chiede continuamente alla mamma di poterla incontrare”.

Lo sottolinea, in una nota, Maria Grazia Caligaris dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, facendo osservare che “la vicenda di B e di sua mamma, difesa dall’avv.ta Cristina Puddu, si protrae da troppo tempo in un clima di incertezza che non giova alla piccola vittima-protagonista”.

Una bambina in così tenera età in una fase della vita in cui necessita di un modello femminile stabile, concreto, palpabile, esempio identitario di genere e di comportamento, ha bisogno – sottolinea Caligaris – della mamma. Da troppo tempo però, per situazioni non riconducibili alla sua volontà, la relazione madre-figlia è ‘viziata’. Manca la continuità, impossibile non tanto per le distanze, ma per il fatto che la mamma vive in un piccolo paese di un’isola. Ciò significa dover affrontare oggettive difficoltà di spostamento e dover ricorrere a più mezzi per raggiungere la Penisola. Ovviamente situazioni che richiedono anche consistenti spese”.

Da 6 mesi dunque mamma e figlia hanno dovuto limitare il loro rapporto a conversazioni telefoniche. Così la bambina sta perdendo l’aspetto più importante della sua realtà affettiva e finisce col pensare che la mamma è solo una voce. C’è un generoso gesto che il papà potrebbe fare alla piccola, in nome di quell’amore che un genitore dovrebbe sempre nutrire per una figlia, peraltro senza alcuna colpa di quanto è accaduto tra gli adulti. Farle un regalo indimenticabile e insperato. Portarla in Sardegna e farla incontrare con la mamma“.

E’ lui l’affidatario responsabile della bambina” scrive Caligaris. “L’occasione potrebbe essere quella dell’udienza in Tribunale in programma il prossimo 9 luglio. Un gesto di questo tenore – conclude l’esponente di SDR – farebbe bene alla piccola, che potrebbe abbracciare davvero la mamma senza alcun condizionamento, ma farebbe bene anche ad entrambi i genitori che potrebbero finalmente guardarsi negli occhi e rivedere insieme le scelte utili a costruire un futuro meno traumatico per una figlia. E’ un invito al papà a festeggiare davvero il compleanno della piccola. E’ un auspicio per dare luce a una storia che ha una sola vittima: una bambina di quasi 6 anni“, conclude la nota di Socialismo Diritti Riforme.