Caffè degli Spiriti, notte tra il 4 e il 5 ottobre 2019

La vicenda che ha visto protagonista il noto bar Cagliaritano ‘Caffè degli Spiriti’, “ad opera sembrerebbe della Polizia, avrebbe dovuto essere da tempo preceduto dall’intervento ad hoc del Sindaco di Cagliari perché il locale è di proprietà comunale ed insiste su area pubblica. E’ insomma uno dei luoghi pubblici che il Comune dovrebbe permanentemente controllare e non controlla affatto, costringendo i cittadini a intervenire in sua vece con impegno di tempo e di denaro e ricorso ad avvocati che si aggiunge in negativo alla robusta sottrazione di salute che l’attività dell’ esercizio pubblico provoca in chi ha la disgrazia di abitare in quel punto che è raccordo di Castello, Villanova e Marina”. E’ quanto si legge in una nota stampa del Comitato ‘Rumore no grazie’.

“Il Sindaco, ripetiamo, sarebbe dovuto intervenire da tempo a sanare la situazione che era stata già segnalata come zona di grave emergenza sanitaria ambientale perché il rumore giungeva a disturbare il riposo notturno in abitazioni distanti anche 75 metri. L’Arpas, con rilevamenti fonometrici eseguiti tra il 4 e il 5 ottobre del 2019 aveva già certificato infatti che la produzione notturna di livelli di rumore nella zona di pertinenza del Caffè in questione si originava ‘mediante diffusioni sonore di intensità tale da risultare potenziale causa di disturbo del riposo notturno della generalità delle persone dimorate nelle abitazioni circostanti… livelli di emissione dell’ordine di 82,5 dB(A), nettamente superiori al relativo valore limite di emissione stabilito in 45 dB(A) dal P.C.A. (Piano Acustico Comunale)del Comune di Cagliari…‘. Un livello di rumore di oltre 5.000 volte quello massimo consentito”, prosegue il comunicato.

“L’Arpas ha accertato e debitamente segnalato al Comune che la rumorosità prodotta in quella parte del Bastione proveniva da ‘stabile concentrazione di circa un migliaio di persone dedite alla fruizione dell’attività di mescita e dell’intrattenimento musicale… frequentemente sfociato nel libero intrattenimento danzante’ e che niente veniva fatto per impedire ‘lo schiamazzo degli avventori ammassati stabilmente nell’area di mescita ed intrattenimento musicale esterna, unita al medesimo locale, realizzando immissioni sonore aggiuntive, in quanto non strettamente necessarie per l’esercizio dell’attività, durate fino a notte fonda, in grado di offendere la quiete pubblica‘. Per gli amministratori distratti ripetiamo ancora una volta: in tutto il Centro storico di Cagliari la rumorosità notturna si genera in aree sotto il controllo del Comune (piazze e strade), Comune che ha gli strumenti per intervenire e che invece sino ad oggi è stato scandalosamente inerte. Nel frattempo però la rumorosità fuori legge continua a fare danni alla salute dei cittadini, come anche è successo nell’ultima settimana: non c’è stato giorno, un solo giorno, in cui durante la notte i livelli massimi di rumore consentiti non siano stati abbondantemente violati”, conclude il Comitato.

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