La collaborazione tra ISRE Musica (la divisione musicale di ISRE a cui sono attribuiti compiti e criteri di controllo, promozione e valorizzazione del patrimonio musicale sardo) e un importante distributore discografico digitale, il leader di settore Believe Digital, permette, già dal mese di giugno 2021, la disponibilità dei dischi prodotti dall’ISRE nel loro formato digitale, su tutti gli store come Spotify, iTunes, Amazon, Youtube, Pandora, Deezer e molti altri, per un totale di oltre 25 piattaforme in più di 240 paesi del mondo.

L’ISRE, Istituto Superiore Regionale Etnografico, negli anni ha svolto una costante operazione di tutela e valorizzazione della musica sarda anche attraverso alcune produzioni discografiche che sono state pubblicate, fino a ora, solamente in versione fisica (cd audio).

Si parte con due pubblicazioni di grande importanza artistica e culturale:

La prima è il disco “Ethnografie”, progetto di Paolo Fresu sulla musica e l’identità sarda e mediterranea realizzato per il Trentennale ISRE 1972-2002 in collaborazione con Time in Jazz e con un cast di artisti internazionale che ha visto l’unione di musicisti della tradizione, jazz e world music. Questo lavoro vedrà nuova luce in formato digitale venerdì 11 giugno 2021.
Per accedere al link e ascoltare “Ethnografie” sulle diverse piattaforme digitali CLICCA QUI

La seconda produzione invece è “Canto in Re”, un cofanetto di 4 dischi curati dal musicista Paolo Angeli dedicati al mondo del canto tradizionale “a Chitarra” della Sardegna e contenenti importantissime registrazioni storiche legate al grande lavoro fatto dall’etichetta Nuraghe e dall’Archivio Mario Cervo di Olbia. Questo disco sarà invece pubblicato su tutti gli stores digitali venerdì 18 giugno 2021.
Per accedere al link e ascoltare “Ethnografie” sulle diverse piattaforme digitali CLICCA QUI

Le due opere sanciscono un importante punto d’arrivo per la divisione ISRE MUSICA dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico, l’ingresso nella discografia digitale internazionale. L’accordo di distribuzione firmato con Believe Digital potrà infatti essere, nel futuro, al centro di nuove iniziative discografiche dedicate al patrimonio musicale della Sardegna, nel segno di un rinnovato impegno intrapreso dall’ISRE proprio con la creazione della sua divisione musicale.

I dischi dell’ISRE in uscita a giugno

Paolo Fresu – “Ethnografie: Dialoghi da un’isola/Negossios dae un’isula”

“Ethnografie: Dialoghi da un’isola/Negossios dae un’isula” è uno spettacolo musicale diretto da Paolo Fresu sulla musica e l’identità sarda e mediterranea realizzato per il Trentennale ISRE 1972-2002 in collaborazione con Time in Jazz e con un cast di artisti internazionale che ha visto l’unione di musicisti della tradizione, jazz e world music. Lo spettacolo è andato in scena due volte, a Nuoro l’otto dicembre del 2002 e al Festival Time in jazz di Berchidda, il 14 agosto del 2003. Da queste due esibizioni si è ricavato un disco pubblicato in versione CD dall’ISRE nel 2004.

Il disco, così come il concerto, vede l’alternarsi, oltre al trombettista berchiddese, di musicisti sardi come Elena Ledda e Su Cuncordu ‘e Su Rosariu di Santu Lussurgiu, nel loro incontro con rappresentanti del jazz e della world music internazionale come il belga David Linx alla voce, il pianista olandese Diederik Wissels, il chitarrista norvegese Aivind Aarset, il batterista algerino naturalizzato a Montpellier Joël Allouche, il bassista Paolino dalla Porta, gli archi dell’orchestra da Camera gli Arconauti, il musicista e cantante tunisino Dafher Youssef e il quartetto d’archi Alborada.

Ethnografie: Note di copertina del disco a cura di Paolo Fresu

Festeggiare con i suoni e le voci i trent’anni di nascita dell’Istituto Superiore Regionale Etnografico assume per me un significato particolare in quanto la musica e la lingua, idiomi in costante movimento, sono gli elementi che incarnano al meglio la storia testimoniandone l’evoluzione e proiettandola nel futuro. Nuoro, inoltre, collocata idealmente al centro della Sardegna, punto nevralgico e culla della tradizione, è quel luogo d’incontro e di scontro culturale che bene equilibra il rapporto tra presente e passato. Dunque, un progetto musicale che contenga alcuni dei principali elementi della cultura musicale sarda e mediterranea, filtrati e manipolati attraverso una rilettura moderna e personale con il contributo di artisti isolani e di altri provenienti da diversi ‘Continenti’. Ciò perché si possa dare la visione di una Sardegna attuale, culturalmente viva, cosciente del proprio retroterra e della propria specificità ma allo stesso tempo pronta a confrontarsi con il mondo. In questo contesto, la voce assieme alla tromba e con l’ausilio degli archi e di altri strumenti non tradizionali, gioca un ruolo primario quasi a voler raccontare il cammino e l’evoluzione della cultura insulare: da una parte l’elemento profano e dall’altra quello sacro che, partendo dai temi più popolari e muovendosi verso materiale originale concepito appositamente per l’evento, conducono l’ascoltatore per mano tra le Sale di un Museo virtuale raccontandone così la storia, i suoni, ed i colori in tutti i sensi.

Canto in Re. Il Canto a Chitarra nella Sardegna settentrionale – A cura di Paolo Angeli

“Canto in Re”, un cofanetto di quattro dischi curati dal musicista ed etnomusicologo Paolo Angeli e dedicati al mondo del canto tradizionale “a Chitarra” della Sardegna e contenenti importantissime registrazioni storiche legate al grande lavoro fatto dall’etichetta Nuraghe e dall’Archivio Mario Cervo di Olbia.
Il cofanetto è stato prodotto dall’ISRE e dall’Archivio Mario Cervo, ed è il risultato di un restauro effettuato a partire dai 78 giri RPM (anni 30) e dai master originali dell’etichetta Nuraghe. Il primo e il secondo volume della raccolta sono dedicati agli anni ’30 (con registrazioni di Luigino Cossu, Antonio Desole, Pietro Porqueddu, Gavino De Lunas, Giovanni Cuccuru, Maria Rosa Punzirudu); il terzo volume è invece dedicato a Cicchèddu Mannoni; mentre il quarto volume, anch’esso monografico, a Mario Scanu.

Il cofanetto, uscito nel 2005, venuto alla luce grazie al grande lavoro di Paolo Angeli e alla sensibilità dell’ISRE in materia di Etnomusicologia, è nato proprio dalle ricerche intraprese dallo studioso, che sono poi confluite nel lavoro di riordino e recupero del materiale discografico archiviato dal collezionista olbiese Mario Cervo. “Canto in Re” si rivela tutt’ora un sicuro approdo per chi intenda dedicarsi allo studio della genesi e dell’evoluzione della gara a chitarra.
Link per ascoltare “Canto in Re” su diverse piattaforme digitali: https://backl.ink/146723919

L’Archivio Mario Cervo

l’Archivio Mario Cervo rappresenta la più importante collezione fonografica al mondo dedicata alla musica sarda. Al suo interno è custodito gran parte del materiale fonografico edito in Sardegna o anche solo legato all’isola per la presenza di artisti sardi. Il materiale presente nell’Archivio offre una immersione totale in quella che è la storia della discografia in Sardegna durante tutto il ‘900 e nei primi anni del nuovo secolo.
Il cuore dell’archivio è costituito dal materiale relativo alla ricerca portata avanti da Mario Cervo, produttore discografico, conduttore radiofonico, operatore culturale appassionato delle diverse pratiche musicali della Sardegna. Mario Cervo ha dato vita negli anni ad un corpus unico, che unisce le sue registrazioni sul campo alle produzioni della sua etichetta Nuraghe, fino alla raccolta di una vasta quantità di dischi a 78, 45 e 33 giri, cd e musicassette, e ancora una biblioteca musicale che contiene libri, periodici, articoli di quotidiani legati al fare musica in Sardegna. Si tratta di oltre 6000 supporti fonografici catalogati fino ad oggi, un lavoro, quello di catalogazione, cominciato nel 1997 dal musicista ed etnomusicologo Paolo Angeli e proseguito nel tempo grazie allo sforzo della famiglia Cervo, che ha sapientemente portato avanti l’acquisizione di nuovo materiale.

Il canto a Chitarra (dal sito di “Archivio Cervo”)

Il Canto a chitarra è un genere che nasce agli inizi del 1900. Strutturandosi sui palchi delle feste patronali, in quella estenuante disputa canora denominata Gara di Canto, ha rappresentato insieme alla gara poetica la forma musicale più popolare, divenendo un elemento insostituibile nelle feste tradizionali di tutta l’area del nord Sardegna.
Le pubblicazioni precedenti al 1950 ne documentano la genesi e la sua prima fase evolutiva. È importante notare che, a parte alcuni casi, i cantori che incisero i dischi a 78 rpm sono i cantori maggiormente attivi nel periodo precedente alla Seconda guerra mondiale. Mancano le incisioni che documentino lo stile di Peppe Mele, Gjuanni Ainzu Degortes, Antonio ‘Eriu, Candida Mara, decani che, agli inizi del 1900, segnarono la nascita delle gare di canto. Dei supporti custoditi in Archivio segnaliamo i dischi registrati da Antonio Desole, Luigino Cossu, Pietro Porqueddu, Desole, Cossu. In tutte le incisioni, effettuate a Milano tra il 1932 ed il 1937, sono accompagnati dal chitarrista Ignazio Secchi. Sono di notevole importanza anche i dischi di Giovanni Cuccuru accompagnato da Peppino Secchi e di Gavino De Lunas, due dei quali registrati con Maria Rosa Punzirudu (prima cantante donna ad esibirsi sui palchi dopo la leggendaria figura di Candida Mara), generalmente accompagnati da Nicolino Cabitza. Sono di minore importanza i dischi incisi da Maurizio Carta per il quale va fatto un discorso simile a quello già affrontato per Gavino Gabriel. I dischi citati sono esempi eccellenti di un’arte che ha trovato sui palchi una legittimazione popolare.

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