Continua il silenzioso e proficuo lavoro dei Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale, dei Subacquei e della Motovedetta CC 821 “Cortellessa” di Cagliari, al fine di prevenire e reprimere gli illeciti ai danni del patrimonio paesaggistico costiero e delle bellezze naturalistiche e archeologiche delle acque della Sardegna. Dopo l’operazione ‘Dea Madre’ che ha portato alla denuncia di 34 persone per vari reati legati al mondo degli scavi archeologici clandestini ed al trafugamento di reperti storici, I Carabinieri hanno effettuato una serie di servizi di controllo e monitoraggio straordinario dei siti archeologici subacquei della Sardegna meridionale. Le attività sono state condotte sotto la costante supervisione e in collaborazione con funzionari e tecnici responsabili di archeologia subacquea della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari.

Durante l’attività di controllo dei siti archeologici sommersi sono stati recuperati alcuni preziosi reperti. Nelle acque antistanti l’area archeologica di Nora, due anfore in terracotta del I secolo d.C. di tipo dressel 2-4, di fabbricazione dell’area pompeiana, nelle acque antistanti la località Capitana nel Golfo di Cagliari un cannone-mitragliera polivalente di fabbricazione italiana, Breda 20/65 Mod. 1935, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale sia come arma contraerea che controcarro. L’arma era impiegata, con apposito affusto, sulla maggior parte delle unità della Regia Marina. Nello specifico è risultata essere l’armamento del mercantile armato “Romagna”, nave cisterna adibita al trasporto di carburanti, requisita in data 4 ottobre 1941 dalla Regia Marina Italiana, affondato per l’esplosione di una mina il 2 agosto del 1943.

I reperti recuperati, attualmente in fase di studio da parte dei funzionari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Cagliari, rivestono un eccezionale interesse storico-scientifico: le anfore, quale ultima testimonianza, prima dell’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., delle rotte commerciali percorse tra l’area pompeiana e la Sardegna, mentre il cannone-mitragliera, una volta ripulito ed opportunamente restaurato, potrà essere esposto al pubblico, testimone anch’esso del nostro recente passato.

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