Si attende per oggi al Senato il voto ‘giallorosso’ per calendarizzare il ddl Zan per la prossima settimana.

E si avvicinano sempre di più Iv e Lega. Dal Pd arriva un appello al partito di Renzi. “Non capisco la posizione di Iv – ha detto ieri il segretario Enrico Letta a ‘In Onda’ su La 7 – che ha fatto un lavoro di merito importante alla Camera, e insieme a Pd, Leu e M5s ha votato la legge alla Camera e improvvisamente ha cambiato idea“.

Questo testo – ha osservato – passa esclusivamente con i voti di quelli che l’hanno approvato alla Camera, Lega e Fdi non la vogliono. Quella maggioranza si deve far carico della legge. Renzi si fa scudo dietro al voto segreto, noi non lo chiederemo. Tutti quelli che l’hanno votata alla Camera, quelli stessi la votino in Senato, che problema c’è?”.

Sul ddl Zan “voglio escludere che nelle parole di Renzi si celi un accordo con Salvini, ho i brividi all’idea che ci sia“. Così il relatore della legge, il dem Alessandro Zan, ai microfoni di The Breakfast Club. “Una legge che tutela dai crimini d’odio non si può barattare con un accordo di potere. Renzi vuole essere protagonista di una mediazione, ma rischia di far saltare la legge. La destra invece vuole solo decapitarla. Paura che la legge non venga approvata? Intanto, andiamo in aula dalla commissione giustizia e incrociamo le dita. Poi leggiamo gli emendamenti dei partiti. Nel Pd ci sono dubbi e perplessità su alcuni punti, ma siamo compatti. Se Italia Viva vota compatta, in Senato ci sono i numeri“.

Così, la replica di Davide Faraone di Italia Viva: “Mi aspettavo un’alzata di scudi dalla Lega e non dal Pd, sulla nostra proposta di mediazione che è quella di tornare al testo Scalfarotto: tra Zan e Pillon esiste una terra di mezzo e noi abbiamo lavorato su quello. Letta prova a gettare fumo negli occhi ma non ci riesce: è una non notizia che non ci sia la richiesta di voto segreto dal Pd ma il segretario dem sa benissimo che bastano 20 senatori. Noi voteremo la calendarizzazione in aula del ddl come sempre abbiamo detto e non faremo mancare mai il nostro voto favorevole alla legge contro le discriminazioni omotransfobiche: se oggi però ci fosse l’intesa ci potrebbe essere un accordo politico per blindare il testo alla Camera. È chiaro che né IV né il Pd chiederanno il voto segreto ma qualcuno lo farà ed allora se il provvedimento sarà affossato in aula, avremo tutti fallito perché avremo lasciato senza tutele tante persone“.

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