Non c’è ancora nessun accordo sia all’interno della stessa maggioranza che tra governo e regioni in merito al green pass e alla revisione dei parametri per l’assegnazione dei colori delle regioni. Nonostante la cabina di regia e l’incontro tra Stato e Regioni siano slittati, è molto probabile che il Consiglio dei ministri si terrà nelle prossime ore.

Le richieste portate avanti dai presidenti delle Regioni si basano principalmente sull’utilizzo del green pass esclusivamente “per permettere in sicurezza la ripresa di attività fino ad oggi non consentite o limitate”: eventi sportivi, concerti, discoteche, fiere e congressi. Veto, quindi, su ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine.

L’esecutivo di Palazzo Chigi è in ogni caso orientato per un intervento immediato e deciso, mantenendo una certa gradualità nelle scelte: si lascerà il tempo di vaccinarsi a chi ancora non lo ha fatto, almeno con la prima dose. L’ipotesi più accreditata è dunque quella di partire da subito con l’obbligo Green pass per diverse attività non essenziali e da settembre estenderlo a quelle essenziali. Possibile che già dalla settimana prossima per sedersi nei bar e nei ristoranti al chiuso sarà necessario avere con sé il pass, ottenibile almeno per il momento anche con una sola dose (o con il certificato di guarigione o il tampone negativo), mentre nessun obbligo ci sarà per prendere il caffè al bancone. Le due dosi saranno invece necessarie per entrare in discoteca o per prendere treni, aerei e navi a lunga percorrenza.

Per quanto riguarda i parametri del monitoraggio, la zona bianca è garantita con l’occupazione delle terapie intensive che non supera il 20% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari non supera il 30%.

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