Come in una tragedia greca, l’eroismo di pochi consola il cuore di molti. A San Leonardo di Siete Fuentes, frazione di Santu Lussurgiu, luogo ameno e suggestivo, all’interno di un bosco di lecci, querce e olmi e vicino a famose sorgenti e a una straordinaria chiesa Templare, cento volontari provenienti da Santu Lussurgiu, Seneghe, da Milis e Narbolia, soprattutto allevatori – moderni Leonida alle Termopili – hanno caricato i loro Pick Up con botti piene d’acqua, si sono recati sul limitare dell’incendio, creato una fascia e, favoriti dal vento, impedito che questo raggiungesse il bosco comunitario di Seneghe.

Quella fascia ha salvato il bosco e la frazione di San Leonardo tra cui la pregevole chiesa romanica, in un territorio denominato Pabarile di Frumigas, ai confini tra i comunali di Seneghe e Santu Lussurgiu.

A riportare la notizia il sociologo di Santu Lussurgiu Nicolò Migheli, che nel suo profilo Facebook chiosa: “Mi è capitato di leggere articoli e post che nell’occasione di questo gigantesco incendio sottolineavano lo scarso senso civico dei sardi, di tutti i sardi. Non mi sottraggo neanch’io, in altre occasioni l’ho fatto, ho messo il dito sulle piaghe nazionali. Mi sono chiesto se tutto questo oggi ha un senso. Quarant’anni di professione sociologica svolta in gran parte in Sardegna, mi hanno duramente insegnato che questo insistere alla fine non serva a nulla. Serve a capire sì, ma non cambia gli atteggiamenti di certe persone. Scritti utili ad alimentare il pessimismo degli autori e quello delle comunità racchiuso nell’espressione: “siamo fatti così”, prigionieri e incapaci di mutamento. Questa storia racconta un altro lato della medaglia. Invece di aspettare gli “stipendiati” dell’antincendio con i loro trattori hanno realizzato una imponente fascia frangi fuoco. Il critico direbbe: “L’hanno fatto per salvare i loro beni”, e invece no. Quindi smettiamola di farci del male, abbiamo le risorse umane per poter reagire. Crediamoci”.

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