“Ci sono ancora fronti di fuoco aperti ma già questa mattina al Comune di Santu Lussurgiu e poi di seguito in altri territori abbiamo verificato con gli amministratori locali le priorità e le situazioni emergenziali che richiedono un intervento immediato”. Lo ha comunicato l’assessore regionale dell’Ambiente con delega alla Protezione Civile Gianni Lampis nel corso dell’odierno sopralluogo sui fronti devastati dal fuoco nell’Oristanese.

Sul territorio finora sono state sfollate 1.500 persone e oltre 20mila ettari sono stati distrutti dalle fiamme. Attualmente sono in campo dieci squadre a terra dei vigili del fuoco. Oltre i tre Canadair schierati su Olbia, il Dipartimento nazionale ha aumentato fino a otto unità il contingente aereo. Questa sera ne sono arrivati altri due dalla Francia e due dalla Corsica. Solo a Santu Lussurgiu, dove i focolai sono purtroppo in ripresa, questa sera sono stati occupati ben quattro Canadair.

Intanto ieri la Giunta regionale ha dichiarato lo Stato di emergenza nazionale.

“Siamo di fronte ad un dramma di proporzioni enormi – ha dichiarato il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas che ha chiesto  al presidente del Consiglio Mario Draghi di destinare una quota del Pnrr a un grande progetto di riforestazione del territorio sardo – ettari ed ettari andati in fumo, secoli di storia ambientale e paesaggistica cancellati”.

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