Il prossimo 6 agosto alle ore 11 ad Oristano presso il Mistral2 Hotel, l’Associazione Allevatori della Regione Sardegna presenterà i marchi collettivi, recentemente depositati presso il Ministero dello Sviluppo Economico, finalizzati alla valorizzazione dei prodotti suini derivati dal suino di razza Sarda.
Il suino di razza Sarda è una biodiversità zootecnica della Sardegna che oggi è allevata in 27 allevamenti. Le prime tracce d’allevamento suino in Sardegna risalgono al sesto millennio a.C.: siti nuragici hanno restituito grandi quantità di ossa ed alcune rappresentazioni bronzee di maiali domestici.
Inoltre, documenti storici testimoniano, in epoca romana, un consistente flusso di prodotti a base di carne suina dalla Sardegna verso la capitale.
L’allevamento basato sullo sfruttamento del bosco continuò per tutto il Medioevo, secondo le tradizioni pastorali ed i codici sardi.
Le prime descrizioni dettagliate della razza suina Sarda risalgono al Settecento e testimoniano le caratteristiche morfologiche di questi suini: l’abbondanza di setole del loro mantello, con i caratteristici “ciuffi” sul garrese e sulla groppa e la coda “cavallina”.
I documenti che da allora hanno trattato della razza suina Sarda, sottolineano le caratteristiche uniche di questa ancestrale popolazione e pongono in risalto la varietà del colore del mantello e la forma delle setole.
L’ampia variabilità genetica della razza si è mantenuta grazie alla natura isolana della Sardegna ed all’allevamento estensivo di questi suini in aree impervie ed isolate.
Dal 2006 è attivo il programma di conservazione della razza suina Sarda, il cui Libro genealogico è aggiornato dall’ANAS (Associazione Nazionale Allevatori Suini), mentre i controlli funzionali sono svolti da AARSardegna.
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