Una rimpatriata tra vecchi amici. Una casa sperduta in una valle dimenticata dal mondo. Tanti ricordi, piombo e storie d’amore dall’abisso nel nuovo lungometraggio del regista sassarese
Una rimpatriata tra vecchi amici. Una casa sperduta in una valle dimenticata dal mondo. Tanti ricordi, piombo, e storie d’amore dall’abisso. I giganti del regista sassarese Bonifacio Angius è l’unico titolo italiano in concorso all’edizione 2021 del Festival di Locarno (4-14 agosto).

“È un film nato da diverse congiunture e suggestioni inevitabilmente legate al triste e sconvolgente periodo che tutti insieme stiamo affrontando con immense difficoltà. È una storia densa di rabbia, dolore, tenerezza, fragilità, furore, ironia, cinismo e violenza. Una violenza a volte nascosta, velata, a volte evidente, cristallina, subdola e premeditata” dice il regista Bonifacio Angius.

“La violenza, nei gesti e nei pensieri, negli sguardi e nelle parole, è motore invisibile delle azioni dei personaggi e, attraverso il ritratto di un piccolo mondo autodistruttivo, forma elementare dell’agire umano” conclude il regista, che è anche tra i protagonisti insieme a Stefano Deffenu, Michele Manca, Riccardo Bombagi e Stefano Manca.

L’idea del film nasce dall’urgenza di mettere a nudo le fragilità dei rapporti umani e di mostrarne il disequilibrio, cercando attraverso il mezzo cinematografco di illuminarne i lati più oscuri, nostalgici, sinistri e malinconici.

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