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“Grazie a tutti i Sindaci del territorio, ma le forze sindacali e tutte le forze sane della Sardegna, devono decidere di avviare la mobilitazione in difesa e per il rafforzamento della sanità pubblica in Sardegna”, sostiene Nino Cois, Segretario generale Fp-Cgil Sardegna riguardo l’emergenza sanitaria in corso all’ospedale San Giuseppe di Isili.

A lui si aggiunge la voce di Francesco Agus, all’opposizione nei Progressisti in Consiglio regionale, che scrive sulla sua pagina Facebook: “Sfogliando L’Unione Sarda di oggi si ha la sensazione di aver preso un colpo di sole (o di avere a che fare con chi lo ha preso). A pagina 3 l’assessore alla sanità in una lunga intervista dice che, in fin dei conti, sta andando tutto bene. Che loro hanno fatto tutto il possibile e che non si rimprovera niente. Dice anche che, in questo momento, si sente “intoccabile”.

“Poi – prosegue Agus – basta sfogliare il giornale per accorgersi di trovarsi di fronte a un caso grave e forse patologico di allucinazioni. A pagina 6 è pubblicata un’inserzione a pagamento in cui 15 sindaci dei comuni della comunità montana Sarcidano Barbagia di Seulo denunciano il disastro della sanità del territorio e annunciano la restituzione delle fasce tricolori”.

“Il Presidente Solinas non ha rispettato gli impegni assunti, dicono i Sindaci. Tra i firmatari anche l’ex (o lo è ancora?) direttore generale dell’assessorato agli enti locali segno di come il crollo della sanità sarda è evidente e innegabile anche per il centrodestra. In attesa – conclude Agus – che l’assessore alla sanità smaltisca i postumi del colpo di sole mi chiedo: cosa altro deve succedere affinché tutti, organismi di controllo compresi, comprendano la gravità della situazione in cui versa la sanità sarda?”

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