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“L’ospedale San Francesco di Nuoro si trova in gravissima difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la mancata copertura del fabbisogno necessario di medici cardiologi all’interno del reparto, oltreché di emodinamisti indispensabili per la cura dei pazienti”. A ribadire allarme è Roberto Deriu, consigliere regionale del Partito Democratico, primo firmatario di un’interrogazione che denuncia nuovamente la grave situazione in cui versa la cardiologia dell’ospedale nuorese.

Situazione destinata a peggiorare pericolosamente, con il reparto che rischia addirittura la chiusura, e già posti all’attenzione del Presidente della Regione e dell’assessore alla sanità con due interrogazioni presentate nei mesi scorsi dallo stesso Deriu e dai consiglieri del Centrosinistra.

“Abbiamo evidenziato per tempo la carenza di medici all’ospedale San Francesco di Nuoro – precisa Deriu – ma finora non abbiamo ottenuto alcuna risposta e la situazione è destinata a peggiorare”.

Risulta infatti imminente un ulteriore ridimensionamento della pianta organica del servizio di cardiologia del San Francesco – già sotto di cinque unità rispetto al fabbisogno necessario – con altri sette medici cardiologi che lasceranno presto il reparto. “La cardiologia avrà dunque dodici medici in meno rispetto al necessario – precisa il consigliere dem – ma nonostante tutto non è stato previsto alcun cambio compensativo dei cardiologi in uscita dal San Francesco”.

Una situazione, secondo l’esponente del Pd, che “conferma lo smantellamento della sanità a Nuoro, con gravi ripercussioni per la salute dei cittadini e per quella dei medici, costretti a turnazioni e carichi di lavoro sempre più pressanti. E questo è inaccettabile”.

“Ritengo doveroso – conclude Roberto Deriu – che la Regione si occupi urgentemente di questo grave problema, al fine di evitare la chiusura del reparto di cardiologia del San Francesco, presidio sanitario principale del centro Sardegna, punto di riferimento per tutta la popolazione dei territori interni dell’isola. Non c’è più tempo da perdere”.

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