Dopo i vari appelli al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, gli esponenti del comitato “Rumore no grazie” ci riprovano: questa volta, però, cercano un interlocutore che possa ascoltarli “dall’alto” della sua posizione, e si appellano direttamente a Papa Francesco. Il problema è sempre lo stesso: urla e schiamazzi fino a notte fonda, e tanto degrado urbano tra giovani ubriachi che urinano agli angoli delle vie di Marina e Stampace.

“Santità, ci rivolgiamo a Lei con deferenza e umiltà”, scrivono nella lettera indirizzata al pontefice con base a Roma. “Da anni la nostra città è preda di questi mali. Nel contesto indecoroso e umiliante in cui è precipitata la città, mai e poi mai avremmo immaginato che anche luoghi cari alla cristianità sarebbero stati degradati a squallidi mangifici, non si può usare altro termine visto il contesto di sacralità e di storicità che contraddistinguono questi luoghi”.

Il riferimento è ad alcuni sagrati delle chiese – e in particolare la chiesa di San Sepolcro, in via Dettori – che verrebbero occupati da tavolini, sedie e ombrelloni dei locali della movida del centro storico, creando assembramenti pericolosi per la diffusione del Covid. “Il sagrato – spiegano gli esponenti del comitato – si presenta in uno stato di avvilente decadimento che nulla ha a che vedere con la corrosione del tempo ma molto con le nauseanti “virtù” delle libagioni”.

Che venga messa fine al “sacrilegio” è quel che chiedono gli esponenti di “Rumore no grazie” a Papa Francesco. Se avrà ricevuto la lettera, lo si saprà soltanto nella prossima omelia.

Leggi le altre notizie su www.cagliaripad.it