Il sogno americano e la voglia di futuro vincono sul Covid e non fermano i tanti ragazzi (e le loro famiglie) che scelgono di studiare all’estero, consapevoli dell’importanza sempre maggiore di una formazione internazionale.

È emblematico l’aumento di richieste registrato da YouAbroad, da oltre dieci anni punto di riferimento per i tanti ragazzi (dai 14 ai 18 anni) che scelgono di studiare in una scuola superiore estera per un trimestre, un quadrimestre, un semestre oppure un intero anno.

Gli studenti sardi che in queste settimane stanno iniziando la scuola fuori dall’Italia con l’organizzazione sono quasi quattro volte tanto rispetto al 2020, un incremento che sarebbe stato ancora più alto se l’organizzazione non fosse stata costretta a cancellare alcune partenze a causa delle ripercussioni che la pandemia sta ancora avendo su alcuni Stati.

Tutto esaurito anche per le partenze invernali del secondo semestre, periodo per il quale le iscrizioni sono state chiuse con due mesi di anticipo rispetto agli scorsi anni. Si conferma quindi il trend in crescita del 200% per le partenze tra gennaio e febbraio.

Già aperte invece le iscrizioni per il 2022 per le quali YouAbroad sta organizzando una serie di InfoDay in Italia.

Le mete preferite restano Stati Uniti e Canada, con rispettivamente il 58% e il 35% delle preferenze, calano invece le partenze per i paesi europei, mentre resta stabile il Sudafrica. Differenze probabilmente attribuibili alla maggior attenzione degli Stati oltreoceano rispetto al tema della didattica in presenza.

L’81% degli studenti che sceglie questo percorso proviene da un liceo (scientifico 40%, linguistico 21%, classico 17%).

“L’anno all’estero sta ormai diventando un’esperienza imprescindibile per poter accedere alle più prestigiose Università con percorsi internazionali fuori Italia e, sempre di più, anche nel nostro Paese”, spiega Patrizia Groppo, Managing Director di YouAbroad.

“La possibilità di studiare in una high school all’estero – prosegue Groppo -, di apprendere una nuova lingua, di crearsi un network internazionale destinato a durare per sempre, nonché lo sviluppo di competenze trasversali indispensabili per il futuro accademico e professionale, in Italia e nel mondo, sono solo alcune delle motivazioni che, anche in tempo di Covid, spingono le famiglie ad investire sul futuro dei propri figli”.

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