Nella giornata di martedì 5 ottobre il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte si è presentato a Carbonia in occasione delle elezioni amministrative, che si terranno domenica 10 e lunedì 11 ottobre, in concomitanza con altri 97 comuni sardi su 377, il 26% sul totale. L’ex presidente del Consiglio è salito sul palco per rispondere alle domande dei presenti: “Il Movimento 5 Stelle ha sempre avuto difficoltà nelle amministrative, mentre ha avuto un boom per le politiche, è stato così storicamente e il riscatto non lo puoi realizzare in qualche giorno ma si può parlare di ricostruzione”.

Una ricostruzione un po’ bizzarra, se si pensa che il leader pentastellato è passato dal fare accordi con la Lega di Matteo Salvini nel primo governo Conte per poi unirsi al Partito Democratico guidato allora da Nicola Zingaretti e, in generale, all’area di centro-sinistra nel secondo governo di cui faceva parte anche Italia Viva di Matteo Renzi. Dopo la vittoria di Gaetano Manfredi a sindaco di Napoli, in cui i Cinque Stelle erano parte integrante della coalizione, Conte ci ha preso gusto e ora si presenta nel comune del Sud Sardegna insieme alla bandiera del Partito Comunista. Il candidato scelto a rappresentare la sinistra progressista appoggiata dal leader pentastellato è Luca Pizzuto, segretario regionale di Leu, ex consigliere regionale, che guida una coalizione formata, oltre che dal suo partito e dai Cinque Stelle, appunto, anche da Sinistra italiana, dal Partito comunista italiano, dai Rosso Mori (sardisti e ambientalisti di sinistra) e dal Partito socialista italiano.

Una scelta che svela la nuova visione politica di Conte, che vira a sinistra-sinistra e, non a caso, a Carbonia, per decenni roccaforte dei minatori del Sulcis. Scelta che d’altro canto potrebbe anche essere “costretta” date le circostanze: il Partito Democratico, infatti, che a livello nazionale vorrebbe costruire un ponte con i Cinque Stelle, a Carbonia si presenta insieme al Partito sardo d’azione e l’Udc. Un ribaltone rispetto ai banchi schierati in Consiglio regionale, dove il primo sta all’opposizione e gli altri due nella maggioranza guidata dal presidente Christian Solinas. L’artefice dell’alleanza in questione è il candidato sindaco Pietro Morittu, dirigente ed esponente della corrente popolare-riformista del PD sardo che fa capo ad Antonello Cabras e Paolo Fadda. Nelle liste civiche dello schieramento infatti si trovano i nomi dei candidati vicini al pardito sardista e al partito di centro. Carbonia avanti, ad esempio, è promossa da Fabio Usai, fedelissimo di Solinas, mentre Ora per Carbonia è la civica di riferimento dell’Udc. Tutto ben organizzato, senza mostrare i “simboli ufficiali”.

Per la coalizione di destra, invece, corre Daniela Garau con l’alleanza tra Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega. Una scelta senza dubbio più coerente e in linea con le posizioni politiche espresse dai leader nazionali Salvini, Meloni e Berlusconi. Un tempo punto di riferimento dei pentastellati, ma che ora sembrano solo un ricordo lontano. Chissà se per gli elettori sulcitani, appartenenti famiglie con una storia ben precisa e legati a una certa tradizione politica, sarà altrettanto.

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