Da domani anche per i lavoratori sardi scatterà l’obbligo del Green pass per entrare nei posti di lavoro pubblici o nelle aziende private. Ecco le regole previste dalle linee guida del Dpcm Draghi.

Il Dpcm prevede il possesso e l’esibizione del certificato verde nelle pubbliche amministrazioni e nelle aziende. Quanto alla prima ipotesi, le nuove norme non riguardano solo i dipendenti della singola amministrazione, ma anche quelli delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Sono esclusi soltanto gli utenti degli uffici pubblici.

Qualora siano in attesa del rilascio del Green pass i lavoratori “potranno utilizzare i documenti rilasciati dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta”.

Chi invece è sprovvisto del certificato dovrà essere allontanato dal posto di lavoro: “ciascun giorno di mancato servizio, fino alla esibizione della certificazione verde, è considerato assenza ingiustificata, includendo nel periodo di assenza anche le eventuali giornate festive o non lavorative. In nessun caso l’assenza della certificazione verde comporta il licenziamento”.

I controlli

I controlli dovranno essere effettuati dal datore di lavoro, che potrà delegare la sua funzione ad un altro lavoratore, preferibilmente con qualifica dirigenziale. I controlli potranno avvenire all’ingresso o successivamente (“a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale”). “Per le verifiche – si legge nelle Faq del decreto -, sarà possibile usare l’applicazione gratuita Verifica C-19. Inoltre, saranno fornite alle amministrazioni applicazioni e piattaforme volte a facilitare il controllo automatizzato, sul modello di quanto avvenuto per scuole e università”.

Le sanzioni

In base al Dpcm il lavoratore che si presenterà al lavoro senza il certificato sarà considerato assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio, fino alla presentazione del green pass. Quello che accederà al luogo di lavoro senza green pass andrà inoltre incontro a una multa da 600 a 1.500 euro, oltre che alle sanzioni disciplinari eventualmente previste dai contratti collettivi di settore. Il datore di lavoro che non controllerà il rispetto delle regole rischierà una sanzione da 400 a 1.000 euro. Nel pubblico impiego il rapporto di lavoro è sospeso dopo 5 giorni, nel privato dopo 5 giorni può essere assunto un sostituto a termine.

Smart working

Infine nel pubblico impiego non potrà essere utilizzato strategicamente lo smart working, ovvero non sarà consentito individuare i lavoratori da adibire a lavoro agile sulla base del mancato possesso del green pass o dell’impossibilità di esibire la certificazione.

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