Circola in queste ore una bozza di Dpcm che ha fatto allarmare come mai prima paesaggisti e pianificatori sia come professionisti che come cittadini. Il documento stanzia un contributo di 320,3 milioni di euro a valere sul Fondo di rotazione per l’attuazione del Next Generation EU-Italia per il conferimento di incarichi di collaborazione a mille professionisti ed esperti in ambito urbanistico ed edilizio per i prossimi tre anni in supporto alle pubbliche amministrazioni nella gestione delle procedure complesse.

Ma la categoria degli architetti non figura tra gli esperti da coinvolgere: “Importi così elevati non potranno mai più essere disponibili e devono essere investiti, oggi, al meglio. Ogni euro sarà importante. Escludere tra le figure tecniche individuate come esperti di edilizia e urbanistica gli architetti, i paesaggisti, i pianificatori è folle, da irresponsabili”, spiega allarmata Teresa De Montis, neo eletta presidente della Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti. “Nel documento ministeriale – prosegue De Montis – si passa dagli ingegneri ai geometri senza citare mai chi, per formazione universitaria e attività lavorativa è dedicato principalmente alla discipline analizzate. Diventa davvero difficile spiegare l’ovvietà e la gravità dell’errore, sarebbe come voler ricercare la miglior cura per i bambini senza interpellare i pediatri”.

La grande scommessa annunciata dal Pnrr è una rinnovata attenzione per il nostro sin troppo fragile territorio. “Si chiede alle amministrazioni di farsi affiancare da esperti con l’obiettivo primario di ottenere trasformazioni di qualità, sostenibili ed etiche in modo da lasciare in eredità ai nostri giovani un Paese più sicuro e più bello. Da tempo agli architetti è riconosciuto un ruolo da protagonisti in questo tipo di trasformazioni attente alla valorizzazione del paesaggio”, prosegue De Montis.

“Credo e spero che si tratti solo di una svista, ma com’è possibile una tale dimenticanza? Chi ha redatto il documento non è stato in grado di individuare le competenze specifiche in ambito edilizio e urbanistico. È un fatto molto grave, ma non tanto per noi architetti, quanto proprio per la rinascita del Paese. Il Pnrr è una grande occasione di rilancio, ma se sin dai primi documenti di attuazione si registra questa superficialità, mi chiedo quale livello di attenzione sia dato alla ripartenza”, conclude la presidente.

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