“Da mesi sollecitiamo, senza risultato, l’assessore regionale  dell’Ambiente a fornirci il Piano di contenimento delle cavallette annunciato tempo fa”, dichiara il presidente regionale di Copagri Ignazio Cirronis. “Abbiamo ragione di ritenere che non esista – prosegue -. Ci si è scordati rapidamente dei danni provocati dalla loro invasione nel Nuorese su circa 30mila ettari di una dozzina di Comuni. Partendo da Ottana e dintorni ha rapidamente interessato, a monte, Olzai e Sarule giungendo in altra direzione sino alle porte di Macomer”.

“Le cavallette – prosegue il direttore regionale di Copagri Pietro Tandeddu – con la loro voracità, e come già visto nel 2019, distruggono rapidamente pascoli, prati-pascolo, coltivazioni di mais, ortive. I coltivatori attendono il risarcimento dei danni ma sono maggiormente interessati, come più volte abbiamo sottolineato, ad una azione di prevenzione che impedisca la loro riproduzione. Sono tutti concordi sul fatto che la lavorazione del terreno incolto possa impedire la proliferazione delle larve ma esistono anche forme di lotta basate sulla diffusione di coleotteri loro nemici. Ci affidiamo comunque agli esperti per l’individuazione delle tecniche migliori. Certo è che le arature devono essere effettuate nel periodo autunno-vernino, prima della schiusura delle uova. Ci chiediamo però quando verranno messe a disposizione le risorse che, si dice, siano appostate nella Legge Omnibus che non è stata ancora pubblicata”.

“Non si possono sostenere ritardi di tale natura – prosegue Ignazio Cirronis –, non si deve  più assistere all’approvazione di una legge quasi un anno dopo la scadenza dei termini stabiliti, perché è il 31 dicembre la data stabilita per l’approvazione di una legge di bilancio”.

“Ci aspettiamo – conclude Cirronis – ora che l’assessorato dell’Ambiente formalizzi rapidamente all’Università l’incarico di predisposizione del Piano di contenimento e istituisca rapidamente i capitoli di bilancio onde evitare che le somme stanziate , che sembrerebbero indirizzate al ristoro dei danni e all’attivazione del Piano, una volta formalizzato ed approvato, vadano in economia”.

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