Terminata la dad, come hanno trascorso i pomeriggi le adolescenti durante il lockdown? Quali sensazioni e sentimenti hanno attraversato le loro giornate? E per le ragazze con disabilità quali conseguenze hanno avuto la pandemia e l’isolamento? Sono alcune domande a cui ha provato a dare risposta il progetto “Distanti ma… vicine o lontane?”, al quale ha partecipato anche la scuola superiore Istituto Pertini di Cagliari, promosso da LEDHA-Lega peri Diritti delle persone con disabilità, con il partenariato di FISH Federazione superamento handicap Calabria e ABC Associazione bambini cerebrolesi Sardegna con la la consulenza scientifica dell’Università Bicocca di Milano.

“Tre scuole apparentemente così distanti, un’unica voce – dice  Francesca Palmas del Centro Studi ABC Sardegna – a dimostrare il fatto che in fondo non siamo così lontani, e il sentire delle nostre studentesse e studenti va ascoltato sempre”.

Il progetto ha sviluppato un percorso di ricerca-azione sociale nel corso dell’anno scolastico 2020-2021 all’interno di tre scuole superiori: l’Istituto di istruzione Carlo Emilio Gadda di Paderno Dugnano (Milano), l’Istituto professionale per i servizi sociali Sandro Pertini di Cagliari, il Liceo ginnasio statale Francesco Fiorentino di Lamezia Terme. Protagoniste della ricerca, nelle vesti di ricercatrici-intervistatrici, sono state le studentesse con e senza disabilità che frequentavano le classi IV e V.

“Scuola e inclusione. La parola alle ragazze” è il titolo del webinair in programma giovedì 25 novembre, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. A partire dalle ore 15, online e completamente gratuito, verranno restituiti agli stakeholders i risultati, le analisi e le riflessioni emerse dalla ricerca. L’incontro sarà un’occasione preziosa per ascoltare la voce di una fetta di popolazione cui è stata data pochissima attenzione durante il periodo della pandemia e che ha pagato un prezzo estremamente elevato in termini di disagio. In particolare per il senso di vuoto che la mancanza di relazioni extra-familiari causate dal lockdown e dalla situazione di isolamento sociale.

Il progetto aveva l’obiettivo di far emergere il vissuto, i sentimenti, le esperienze, i timori e le speranze delle ragazze durante l’emergenza Covid, in particolare durante i mesi del lockdown e della chiusura delle scuole, che le ha costrette a lunghe settimane di isolamento e di didattica a distanza. Mettendo in evidenza sia le differenze nel vissuto quotidiano tra le ragazze con e senza disabilità, sia le similitudini e le assonanze tra questi due gruppi.

L’attività di ricerca-azione promossa dal progetto è stata vissuta positivamente sia dalle ragazze, sia dalle loro docenti, oltre che da tutti i soggetti convolti. Ha permesso di rafforzare il lavoro di rete fra le scuole e i territori di appartenenza, ha dato alle ragazze la possibilità di far sentire la propria voce e di esprimere i propri bisogni e desideri. Oltre che di trasmettere un messaggio estremamente chiaro e potente: tutti e tutte devono essere messi nelle condizioni di poter essere fino in fondo protagonisti della propria vita, liberi di scegliere, e in questo modo poter dare il proprio contributo.

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