La grande mostra progettata da Antonio Marras al Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari è un capolavoro. Marras fonde il passato in un crogiuolo centrale, dove stanno insieme tutti gli strati della storia (vasi, anfore, utensili, statue di ogni epoca, affastellate e mescolate in un unicum solo apparentemente casuale, che in realtà riproduce magnificamente la restituzione della memoria). Ai lati invece la vita delle persone, i sardi di ieri: gli uomini sembrano seduti nei duri e scomodi sbagelli di legno, i vestiti da lavoro appena indossati, le donne le vedi danzare nei loro sgargianti vestiti della festa. A raccontare le loro vite le voci dei viventi: Flavio Soriga, Francesco Abate, Bianca Pitzorno, Marcello Fois.

L’esposizione, che resterà allestita per un intero anno, occupa lo spazio del cosiddetto Padiglione Clemente.

Il progetto è finanziato con Contributo della Fondazione di Sardegna (erogazione liberale) per gli interventi di sostegno, promozione, valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale regionale.

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