foto Vigili del fuoco

Il Comitato istituzionale dell’autorità di bacino ha adottato gli aggiornamenti di due fondamentali strumenti di pianificazione delle risorse idriche e dell’assetto idrogeologico, il Piano di gestione del Distretto idrografico della Sardegna e il Piano di gestione del Rischio di alluvioni (PGRA).  “L’acqua è un bene prezioso ma limitato e fragile – spiega il presidente della Regione Christian Solinas –. Da un utilizzo responsabile della risorsa dipende non solo la salvaguardia del patrimonio ambientale e l’approvvigionamento potabile, ma anche comparti strategici dell’economia della Regione come l’agricoltura, il turismo e l’industria”. Entrambi i piani adottati nel corso dell’ultima riunione del Comitato istituzionale sono l’esito di un lungo e articolato processo che ha coinvolto non solo le strutture dell’amministrazione regionale e degli enti e agenzie del sistema regionale ma anche il mondo accademico, esperti e portatori di interesse, istituzioni ed enti locali, ordini professionali, associazioni e cittadini.

“I nuovi strumenti costituiscono il fondamento per il monitoraggio dello stato della risorsa idrica e delle condizioni di sicurezza idrogeologica – ha spiegato l’assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris – e consentono alla Sardegna non solo di adempiere alle stringenti disposizioni delle direttive comunitarie (evitando così di incorrere in procedure di infrazione) ma soprattutto di mettere a disposizione dell’intero bacino regionale sardo due fondamentali strumenti di gestione del territorio e di supporto alla programmazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e degli altri programmi di finanziamento”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.

Il Piano di gestione del Distretto idrografico della Sardegna (documento fondamentale previsto dalla Direttiva Quadro sulle Acque), istituisce un quadro uniforme a livello comunitario in materia di risorse idriche, per la protezione di tutte le acque – superficiali interne, acque di transizione, acque costiere e sotterranee – con l’obiettivo di assicurare la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento, agevolare l’utilizzo idrico sostenibile, proteggere l’ambiente, migliorare le condizioni degli ecosistemi acquatici e mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità, anche attraverso il coinvolgimento attivo dei diversi Soggetti territoriali e delle comunità. Più nel dettaglio, il Piano di gestione presenta analisi riguardanti l’intero sistema dei corpi idrici del bacino della Sardegna, la rilevazione delle pressioni e degli impatti, una panoramica sulle aree protette, una disamina dello stato delle acque superficiali e sotterranee, l’analisi economica, gli obiettivi ambientali e, quale strumento operativo, il programma delle misure da adottare per garantire un uso sostenibile della risorsa idrica.

Il Piano di gestione del Rischio di alluvioni (PGRA) è invece finalizzato alla riduzione delle conseguenze che derivano dalle alluvioni sulla salute umana, sull’ambiente e sulla società. Il Piano è esteso all’intero territorio regionale della Sardegna e si integra, coordinandoli, con gli altri piani vigenti per la mitigazione del rischio idrogeologico, ovvero il Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) e il Piano Stralcio delle Fasce Fluviali (PSFF). Il PGRA costituisce la base conoscitiva e operativa che supporta le attività di pianificazione locale indirizzandole alla considerazione di tutti gli elementi per la mitigazione del rischio idrogeologico e all’attuazione delle necessarie misure di preparazione, prevenzione e protezione. Costituendo un supporto alla pianificazione territoriale locale, è indirizzato in primo luogo agli amministratori locali, ai tecnici, ai professionisti e in generale a tutti i soggetti che istituzionalmente sono coinvolti nella pianificazione delle attività di mitigazione del rischio idrogeologico, ma è anche rivolto ai cittadini e a tutti coloro che pur senza specifiche competenze tecniche sono interessati dalle conseguenze delle alluvioni e quindi sono chiamati a contribuire attivamente nelle attività di prevenzione e di riduzione della pericolosità in caso del verificarsi di eventi alluvionali.

Dopo il parere della quarta Commissione del Consiglio regionale i Piani verranno approvati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

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