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Per entrare nel mondo del lavoro isolano sono sempre più necessarie le competenze legate alla sostenibilità ambientale e all’innovazione: nei prossimi mesi le assunzioni relative ai “green jobs” nell’Isola saranno infatti 21.107: ben il 27% del totale delle assunzioni previste. A sancirlo sono gli ultimi dati del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal. Secondo l’analisi, rielaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, nell’Isola sono 4.531 le imprese che hanno effettuato eco-investimenti nel periodo 2016–2019 e nel 2020 hanno puntato su prodotti e tecnologie green.

Nell’artigianato, la spinta verso la transizione verde farà emergere – secondo l’associazione artigiana – la necessità di specifiche professioni come, ad esempio, il progettista in edilizia sostenibile, lo specialista in domotica, tecnici e operai specializzati nell’efficientamento energetico nelle costruzioni; il certificatore di prodotti biologici nell’agroalimentare; il progettista meccanico per la mobilità elettrica. Ma la sostenibilità, come la cultura digitale, non è solo questione di competenze: è anche un modo di pensare e una visione, una forma di educazione prima ancora che di formazione. E ad accompagnare i giovani su questa strada virtuosa non può essere che la scuola.

La trasformazione del sistema imprenditoriale in chiave di sostenibilità e l’accelerazione per l’adozione delle tecnologie digitali investirà il mercato del lavoro di tutto il quinquennio. Le previsioni a medio termine mostrano infatti come la domanda di competenze green riguardi in maniera trasversale tanto le professioni
ad elevata specializzazione e tecniche, che gli impiegati come gli addetti ai servizi commerciali e turistici, gli addetti ai servizi alle persone come gli operai e gli artigiani. Questo fenomeno sempre più pervasivo in tutti i settori dell’economia interesserà non solo nuovi green jobs ma anche occupazioni esistenti.

Per esempio, anche per i cuochi saranno sempre più importanti le competenze legate all’ecosostenibilità richieste dai consumatori e vantaggiose per le imprese, come l’attenzione alla riduzione degli sprechi, all’uso efficiente delle risorse alimentari e all’impiego di produzioni di qualità e legate al territorio (a chilometro zero).

Altrettanto ricercate – evidenzia Confartigianato- saranno le competenze digitali, considerate una competenza di base per la maggior parte dei lavoratori. Queste saranno rilevanti non solo per tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni, specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche e fisiche, ma anche per professori, specialisti in scienze sociali, impiegati addetti alla segreteria e all’accoglienza, addetti
alla contabilità.

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