Si è chiuso con un nulla di fatto l’ultimo incontro sulla vertenza Air Italy, ultima possibilità per la tutela dei 1.322 lavoratori dell’ex vettore tra Sardegna e Lombardia. L’azienda non si è infatti neppure presentata. Su richiesta dei sindacati resterà comunque aperto sino al 31 dicembre, giorno di scadenza della cassa integrazione, il tavolo di confronto al ministero del Lavoro, con Mise, Mims, Regioni Sardegna e Lombardia. L’azienda, nonostante le molteplici richieste sindacali e istituzionali, non ha chiesto di prorogare il termine della cassa integrazione.

Dal canto loro i sindacati – dà notizia l’Ansa Sardegna – hanno lanciato un ultimo appello al governo per scongiurare l’invio delle lettere di licenziamento collettivo che aprirebbe le porte della Naspi per gli ex dipendenti.

“Nel caso ci dovesse essere la proroga per queste persone è pronta una norma nel decreto Milleproroghe e resta in piedi la possibilità di accedere al fondo di solidarietà del trasporto aereo, ma noi non ci arrendiamo sollecitando ancora una vola un intervento per senso di responsabilità da parte della proprietà – ha spiegato all’Ansa il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu – Oggi abbiamo vissuto un film mai visto fino ad ora: nessuno si era mai sottratto al confronto con il Governo”.

“Continua la linea rigida dell’azienda di non essere presente al tavolo e di procedere con i licenziamenti lamenta William Zonca, segretario generale della Uiltrasporti -. Un comportamento inaccettabile di fronte al governo italiano, le istituzioni e i lavoratori. Siamo fortemente preoccupati e riteniamo che occorra utilizzare tutti gli strumenti necessari con la legge di Bilancio e il Milleproroghe per trovare sistemi di tutela per il settore del trasporto aereo”.

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