La pandemia da Covid 19 spegne i fuochi di Sant’Antonio Abate che animano le piazze dei paesi della Sardegna centrale, quando intorno ai falò, il 16 e il 17 gennaio, fanno la prima uscita le maschere barbaricine aprendo così i festeggiamenti del Carnevale. Il divieto arriva dal decreto del Governo che, con il dilagare della variante Omicron, ha imposto una stretta sugli eventi ritenuti a rischio, decretando lo stop anche per feste in piazza fino al 31 gennaio.

I sindaci del Nuorese faranno rispettare il divieto ma a malincuore. Lo stop al Carnevale è un colpo per l’economia locale, in quanto i fuochi e le maschere sono un attrattore fortissimo per i paesi che vivono anche di turismo culturale (e che chiedono adeguati ristori dalla Regione).

In questo tipo di eventi dove ci sono assembramenti il un rischio sanitario è evidente e sono impossibili i tracciamenti. Certo il nuovo stop penalizza le attività economiche che andrebbero indennizzate.

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