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“Educare alla consapevolezza digitale” è il tema al centro dell’incontro-dibattito previsto per sabato 22 gennaio a partire dalle 9,30, presso l’Aula magna del Seminario arcivescovile di Cagliari (via monsignor Giuseppe Cogoni, 9).

Nell’ambito dell’incontro, promosso dagli Uffici per la Pastorale sociale e del lavoro, e delle comunicazioni sociali della diocesi di Cagliari, in collaborazione con IFOS, Osservatorio Cybercrime Sardegna e UCSI Sardegna, è inoltre in programma la presentazione del volume “SmartFamily. Manuale per la consapevolezza digitale in famiglia. Educare i bambini alle nuove tecnologie”, a cura di Luca Pisano e Gesuina Cherchi, la cui prefazione è stata scritta dal vescovo di Cagliari monsignor Giuseppe Baturi.

L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook dell’Ufficio comunicazioni sociali: www.facebook.com/ucs.cagliari.

L’iniziativa, sviluppata grazie ad un prezioso lavoro di rete, intende contribuire ad arginare l’emergenza educativa, della quale a più riprese si è occupato anche il Papa.

“Si tratta – afferma il direttore dell’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro Ignazio Boi– di un ulteriore passo avanti rispetto a quei #passioltrelacrisi, hastag che abbiamo lanciato in occasione del varo del nostro documento ‘La Chiesa di Cagliari tra crisi sociale e pandemia’. L’iniziativa – prosegue – si pone sulla scia delle indicazioni emerse nell’ultima Settimana sociale di Taranto. Stiamo proseguendo nella difficile ma necessaria arte di ‘tessitura delle reti e delle alleanze’, convinti che solo attraverso una corresponsabile azione di tutti gli attori si possa giungere a definire percorsi di consapevolezza e di coscientizzazione. Al tempo stesso – conclude – il manuale di Luca Pisano e Gesuina Cherchi offe l’occasione per affrontare i delicati temi dell’uso smodato e sconsiderato, a volte perfino scientemente deviante, dei dispositivi mobili e dei social fonte di isolamento, emarginazione e autodistruzione”.

Per il direttore dell’Osservatorio Cybercrime Sardegna, Luca Pisano, “le nuove tecnologie sono parte integrante della nostra vita e rappresentano una risorsa fondamentale. Tuttavia, a causa del significativo digital divide tra generazioni, i genitori tendono a sottovalutare le criticità che queste presentano. Talvolta – prosegue – non comprendendo la pericolosità dell’utilizzo improprio dello smartphone, lo regalano precocemente ai propri bambini e ragazzi, che sono conseguentemente esposti a numerosi pericoli. Partendo dall’idea, ovviamente errata, che i rischi non possano mai riguardare i propri figli, alcuni genitori li lasciano sul web senza protezione, in una condizione di ‘abbandono digitale’. Ciononostante non bisogna portare avanti una crociata contro le nuove tecnologie ma, al contrario, favorire l’avvicinamento in modo graduale e prudente al fine di prevenire i rischi”, conclude.

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