Secondo una ricerca di Milano Finanza, ogni anno l’Italia perde l’equivalente di 3,6 miliardi legati al costo di avere formato i 25.000 talenti che hanno lasciano il Paese.

Il calcolo è presto fatto: posto che lo Stato spende circa 140mila per la formazione di ogni studente, moltiplicata per i laureati italiani che lasciano il Paese la perdita totale ammonta a 3,6 miliardi di euro. Il calcolo si può riportare, per sineddoche, anche in Sardegna: considerati i 3500 laureati che ogni anno lasciano l’Isola, ogni anno si perdono 490milioni di euro.

È un’emorragia continua, un movimento inarrestabile e il peggio è che, al momento, non si vede rimedio. Perché oltre ai laureati che vanno via ci sono altri 10mila che fanno le valigie per prendere la residenza nella penisola, o emigrano in Germania, Regno Unito e Spagna. Si tratta perlopiù di giovani della fascia tra i 25 e i 34 anni, nonché i ragazzi di 18-24 anni. Ma fanno le valigie anche i quarantenni e i cinquantenni, tanti dei quali partono con la famiglia.

In una terra sempre più vecchia, il dato più allarmante.

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