Forse Stampace Alta non fa parte di Cagliari: dev’essere Comune a sé. Le regole che valgono per gli altri quartieri – Castello, Marina, La Vega – qui non si applicano. Comprese quelle del buon senso.

Il problema dei parcheggi è cosa nota. La zona è ostaggio delle auto che arrivano in piazza Yenne e nel Corso per la movida, ma l’assessore alle politiche per la Mobilità Urbana con deleghe alla  Viabilità (strade, marciapiedi), Alessio Mereu, che pure aveva promesso ai residenti il sacrosanto diritto di avere parcheggi dedicati e riservati, come avviene per esempio a Castello, in questi anni non ha mosso un dito.

Complice l’assenza di telecamere qui entra ed esce chiunque, in qualsiasi momento. Lo sterrato sotto le mura, un tempo adattato a parcheggio, è ancora una collina abbandonata (e sì che potrebbe diventare qualcosa, un parcheggio sotterraneo con annesso giardino pensile come quello di via Manzoni, per esempio, e invece sbucano ancora tra ratti e blatte le macerie, ricordo dei bombardamenti del 1943).

Ora via Fara (nella foto) è stata chiusa con due belle transenne: probabilmente per il rischio crollo di un edificio abbandonato.

La via che collega il Largo Carlo Felice con via Santa Margherita invece è un imbuto dissestato, non essendo stata interessata dal complessivo intervento di restyling della limitrofa piazza Yenne e del Corso Vittorio Emanuele.

Telecamere, parcheggi dedicati ai soli residenti, transenne. Senza dimenticare gli allagamenti periodici, i recenti black out, le pessime condizioni igieniche delle strade, che ne fanno il bagno pubblico a cielo aperto della calda notte cittadina. A qualcuno interessa qualcosa di un quartiere popolare dimenticato?

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