Trecento ultras del Napoli, vestiti di nero e incappucciati, dopo gli scontri post partita con le forze dell’ordine all’interno dell’Unipol Domus (nel video) e con gli Sconvolts poi, si sono riversati in centro a Cagliari. Tra gli atti incriminati, anche un’incursione fallita alla sede dell’Unione Sarda. A fine serata, un arresto e almeno sette feriti tra gli agenti in servizio.

“Obbligarli con la forza a salire sui bus avrebbe significato dover scatenare una guerriglia urbana in pieno centro”, ha dichiarato il questore Paolo Rossi a tarda notte.

I tifosi napoletani, arrivati all’aeroporto di Elmas, si sono rifiutati di salire sui bus diretti allo stadio, bloccando di fatto il centro cittadino. Hanno sfilato in un corteo fino all’Unipol Domus, insultando Cagliari e i cagliaritani.

Sotto accusa il piano organizzato dalle forze dell’ordine, che non è andato come previsto. Anzi, sono stati proprio loro a scortare il gruppo ultras finché non si sono decisi ad avviarsi verso lo stadio.

“Quanto accaduto è una vergogna”, ha commentato il deputato di FdI, Salvatore Deidda, che chiederà una risposta al Ministro dell’Interno “Non trovo giustificazioni per quanto accaduto a Cagliari – continua Deidda – prima della partita: tifosi della squadra partenopea autorizzati a sfilare in corteo per tutta la città, sino allo stadio”.

Dello stesso avviso il consigliere comunale del PD Fabrizio Marcello: “Prima gli scontri, gli insulti ai sardi e ai cagliaritani, poi il tentativo di infilarsi nella sede dell’Unione Sarda creando panico. E cosa si fa? Gli diamo la possibilità di attraversare la città e arrivare in via Roma. Che fine ha fatto la sicurezza? Questo è un oltraggio alla città, è sbeffeggiare la città”.

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