Prima che nascesse Renato Soru, il sanlurese più famoso del mondo è stato l’architetto, saggista e politico Dionigi Scano. Nato a Sanluri nel 1867, e morto a Cagliari nel 1949) Scano è stato una figura centrale nel panorama culturale dell’intera Sardegna.

Laureatosi alla Regia Scuola d’Applicazione di Torino, il giovane Dionigi fu richiamato in Sardegna per lavorare nell’ufficio regionale per la conservazione dei monumenti (l’attuale Sopraintendenza), del cui ufficio divenne in seguito il responsabile e deus ex machina.

Presto Scano venne incaricato dal ministero della Pubblica Istruzione di eseguire l’inventario degli edifici di pregio artistico della Sardegna. Il lavoro durò ben quindici anni e in quell’occasione fu compilata la prima classificazione degli edifici romanici della Sardegna.

L’architetto restaurò, con interventi talvolta criticati perché modificavano l’originale aspetto, alcuni importanti monumenti come la basilica di San Gavino a Porto Torres, la Torre di San Pancrazio, la Chiesa di San Pietro di Simbranos a Bulzi.

Candidatosi alle elezione del 1905 per il Comune di Cagliari, diventa consigliere e assessore. Ma è come architetto che viene ricordato a Cagliari: a lui si devono molti edifici importanti e identitari come il palazzo Accardo – quello che ospita il Caffé Svizzero, la sede del Museo archeologico nazionale, in stile eclettico, la villa Congiu Pattarozzi e la propria abitazione sita un tempo in viale Trento a Cagliari, progettata insieme al figlio Flavio.

Attivo anche come scrittore, Scano scrisse molti saggi sull’architettura, sull’arte medioevale in Sardegna e sulla storia della Sardegna.

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