“In materia di politiche energetiche in Sardegna sono stati fatti degli errori, dovuti alla mancanza di un percorso certo. Con il Patto per la Sardegna avevamo individuato il percorso della dorsale sarda del gas, per portare la metanizzazione nell’isola, tuttora ultima tra le Regioni. Quando c’è stato un cambio di strategia a livello governativo purtroppo né Governo né Regione hanno fatto loro parte fino in fondo per correggere quel patto fra istituzioni e rivederlo con un patto di eguale entità”. Lo ha detto la presidente della Commissione Lavoro Romina Mura (PD), intervistata da un’emittente radiofonica sarda.

Precisando che “in questo percorso di transizione energetica si deve avere anche chiaro l’impatto sociale”, la deputata ha chiarito che “il gas è una fonte di transizione cui noi non possiamo rinunciare, e per averlo servono le infrastrutture”. Il riferimento è al progetto di transizione ecologica per la Sardegna, ora al vaglio del Cdm: si tratta di un cavo sottomarino che collegherà l’Isola alla Sicilia e “navi spola” che attraccheranno a sud nell’area portuale di Portovesme per trasportare il gas naturale. Progetto che non piace affatto al sindaco di Portoscuso Giorgio Alimonda: “Sacrificati per tutelare gli interessi delle multinazionali”.

Di fatto, la deputata dem si schiera a favore dell’appello lanciato dal premier Draghi nei giorni scorsi: sì alla riapertura delle centrali a carbone, di cui due si trovano in Sardegna, e sì alla diversificazione della produzione di energia. Per l’Isola si traduce, oltre che con l’implementazione delle strutture necessarie al trasporto del gas, anche con uno snellimento delle procedure per la realizzazione di impianti ad energia rinnovabile.

“Dopo la crisi russo-ucraina ci troveremo obbligati ad accelerare la scelta di mixare tra le fonti energetiche perché – ha spiegato Mura – ci serve una pluralità di fonti energetiche per evitare quello che sta accadendo ora: l’aumento del gas e del petrolio sta rallentando la ripresa economica e rischia di mettere il Paese in condizione di grande difficoltà”.

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