Era il 21 giugno 2019. Era l’ultima estate prima della pandemia. Alisher Usmanov, il re del gas, magnate russo con una fortuna fondata nel colosso del gas Gazprom, per la prima volta poteva ormeggiare al molo A della marina di Porto Cervo (quello destinato ai maxi yacht) il suo Dilbar, il gigayacht più grande del mondo.

Per la verità Usmanov, come tanti multimilionari russi, era un habitué della Costa Smeralda. Di solito, ogni anno ormeggiava la sua “barchetta” lunga 156 metri e con 80 membri di equipaggio al davanti al Pevero, nei pressi della mega villa al Romazzino di proprietà del magnate Uzbeko. Ma nell’estate 2019, come raccontava allora la Nuova Sardegna, dopo i lavori sul molo della Marina di Porto Cervo, aveva potuto finalmente ormeggiare l’enorme Dilbar in banchina.

Vicino alla sua nave gli altri yacht sembravano barchette a remi. Una bella ostentazione di ricchezza e potere.

Difficilmente quest’anno lo “Zio Paperone” russo – un patrimonio stimato in oltre 15 miliardi di dollari – potrà ormeggiare in Costa Smeralda lo yacht per la cui inaugurazione aveva voluto come ospite canoro Andrea Bocelli. Ma sicuramente le sorti del re del gas amante delle vacanze in Sardegna avranno importanti ripercussioni nello scacchiere mondiale e soprattutto si riverbereranno drammaticamente in una nazione che, come l’Italia, importa il 95% del suo fabbisogno di gas e ha finora acquisito quasi il 50% delle forniture dalla Russia.

Il gigante russo del gas Gazprom sta infatti dirigendosi verso il Sol Levante e sta formalizzando un grande accordo di fornitura di gas naturale con la Cina per la realizzazione del gasdotto Soyuz Vostok che, attraversando la Mongolia, arriverà in Cina: il nuovo metanodotto trasporterà fino a 50 miliardi di metri cubi di gas naturale all’anno verso il gigante asiatico, convogliando verso oriente le sue strategiche risorse energetiche.

Per far fronte alla chiusura dei rubinetti russi il Governo Draghi ha già annunciato nei giorni scorsi la possibile riapertura delle centrali a carbone, due delle quali si trovano in Sardegna, a Fiumesanto e Portoscuso. In questo contesto di emergenza energetica l’Algeria ha fatto sapere che sosterrà l’Italia nelle forniture di gas, aiutandola a sopperire eventuali ripercussioni economiche della crisi in corso in Ucraina.

Intanto i prezzi dell’energia da qualche mese sono aumentati a dismisura. La Sardegna, che per decennii non è mai riuscita a risolvere il gap energetico rispetto al resto d’Italia (siamo ancora l’unica regione senza una adeguata fornitura di metano), rischia di essere messa ancor più in ginocchio. Per giunta, al molo A della marina di Porto Cervo quest’anno ci sarà un posto barca libero.

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