La Sardegna è una delle regioni italiane che hanno usufruito meno degli aiuti economici per le imprese stanziati dallo Stato tra il marzo 2020 e il maggio 2021. Ad evidenziarlo è un recente dossier del centro studi della Cna che analizza gli aiuti di Stato messi a disposizione delle regioni per fronteggiare la pandemia.

Il totale di agevolazioni concesse alle imprese isolane nel 2020 ammonta complessivamente a 1,6 miliardi: in tutto sono stati ottenuti 69.755 aiuti per un importo medio inferiore a 23mila euro, contro i quasi 30mila della media nazionale, un terzo di quello accordato alle imprese lombarde o emiliane. Peggio della Sardegna, in termini di aiuti ricevuti, solo Calabria, Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. In testa, invece c’è la Lombardia con 23,3 miliardi, seguita da Veneto, 11,3, ed Emilia-Romagna, 10,1 miliardi.

Come evidenziato in un altro studio dell’associazione, l’economia regionale nel biennio pandemico (2020-2021) ha registrato un forte calo del prodotto interno lordo, con un importante gap da recuperare anche dopo la ripresa del 2021, pari a circa il doppio di quello medio nazionale e superiore anche a quello registrato in tutto il sud del paese. Ma a confermare la fragilità del sistema economico isolano è appunto l’efficacia degli aiuti di Stato per fronteggiare gli effetti della pandemia: le imprese sarde si collocano infatti tra quelle con livelli più contenuti di erogazioni concesse tra marzo 2020 e maggio 2021. Ottenuti solo 240mila euro per favorire la produzione di attrezzature mediche – un valore più basso si osserva solo in Piemonte-, 2,5 milioni per le imprese con vocazione internazionale – valori più modesti solo in Basilicata, Calabria Molise e Valle d’Aosta – e nessuna agevolazione concessa per il rafforzamento patrimoniale delle medie imprese.

È stato invece più rilevante il ruolo della misura “Garanzia Italia”: erogate agevolazioni per 370milioni alle imprese sarde, il 2,2% del totale nazionale. Considerato il quadro complessivo del sistema degli aiuti statali, “le imprese sarde hanno prediletto le garanzie – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario della Cna Sardegna – ma questo non basta per recuperare il gap prodotto dalla crisi pandemica. Mettendo in relazione il rapporto tra investimento e erogazioni con l’incidenza delle agevolazioni sul Pil regionale, la nostra ricerca indica che le imprese regionali hanno molti margini per generare gli investimenti e rendere più efficiente la gestione delle risorse disponibili”.

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