L'esperto informa
L'esperto informa

Come evidenziato nell’articolo precedente (“le abilità socialiparte 1) possedere adeguate abilità sociali rappresenta un fattore di protezione dal disagio psicologico e un loro deficit può compromettere un buon funzionamento sociale. Vi sono diverse ragioni per le quali si possono avere difficoltà in tal senso. In alcuni disturbi le abilità sociali possono essere poco sviluppate, venir perse (ad es. come conseguenza di una malattia che ha portato ad una lunga ospedalizzazione e quindi uno sviluppo di ritiro sociale) o ancora, pur essendo presenti, possono venir ostacolate da altri fattori come l’ansia e la depressione. Inoltre, vi possono essere ulteriori variabili che potrebbero contribuire a determinare disfunzioni sociali, come ad esempio effetti collaterali di psicofarmaci, carenze e inadeguatezze da parte dell’ambiente che non agevola né sostiene un comportamento sociale (es. crescere in ambienti privi di buoni modelli sociali, mancanza di rinforzi, mancanza di stimoli o opportunità) o la presenza di deficit a livello cognitivo e/o emotivo (es. deficit nell’elaborazione delle informazioni, nella regolazione emotiva, problemi di attenzione e memoria, deficit nel problem solving, ecc.).

Tra i disturbi in età evolutiva che presentano grandi difficoltà nelle abilità sociali e nel funzionamento sociale si possono riscontrare il Disturbo dello Spettro dell’Autismo (ASD), il Disturbo da Deficit di Attenzione-Iperattività (ADHD), Disturbi da Comportamento Dirompente, del Controllo degli Impulsi e della Condotta, Disturbi d’Ansia eDepressione.

Forti livelli di ansia e depressione possono essere associati ad abilità sociali carenti perché interferiscono nel normale funzionamento cognitivo e sociale (es. distorcere l’interpretazione della situazione, evitare le interazioni, ecc.) con possibile isolamento graduale e paura del giudizio.

Anche gravi problemi di condotta (es. aggressioni fisiche o verbali) interferiscono portando spesso al rifiuto da parte dei pari. Nei disturbi da comportamento dirompente, del controllo degli impulsi e della condotta si possono presentare difficoltà legate ad alcune abilità connesse alla competenza sociale: ad esempio nel Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) si possono riscontrare difficoltà nell’elaborazione e interpretazione delle situazioni e stimoli sociali, difficoltà nella regolazione emotiva e spesso non vi sono strategie adeguate di problem solving.

I bambini con ADHD possono presentare criticità in ambito sociale a causa delle difficoltà di autocontrollo(comportamento impulsivo) e di attenzione che li porta a non effettuare un’interpretazione ed elaborazione soddisfacente della situazione (es. troppa rapidità porta a non captare informazioni importanti) ed a reagire in maniera disfunzionale.

Nei bambini con ASD le compromissioni nel funzionamento sociale fanno parte delle caratteristiche diagnostiche. Tali difficoltà possono essere connesse a vari fattori, ad esempio nel contatto oculare inadeguato o assente, nelle difficoltà di assumere un punto di vista altrui, nella difficoltà ad interpretare le espressioni facciali e vocali, a comprendere i segnali verbali e non verbali, difficoltà nella pragmatica della comunicazione, ecc.

Tuttavia i bambini che presentano queste difficoltà sono accumunati dal fatto che spesso non sanno come interagire e comunicare con gli altri, quando provano a farlo falliscono e non capiscono il perché. Di conseguenza risultano inadatti e, quindi, tendono ad isolarsi o ad essere rifiutati dagli altri. Ad esempio possono: avere difficoltà ad avviare e/o mantenere una conversazione; parlare con una voce flebile e monotona; non riuscire a tenere il contatto oculare; avere incomprensioni ed errate interpretazioni nella comunicazione e reagire di conseguenza; cercare di ottenereciò che desiderano a discapito degli altri perché non hanno altre strategie e/o perché non ne capiscono la gravità e le reali conseguenze. Pertanto per loro è molto difficile stabilire e mantenere relazioni, ottemperare a ruoli sociali (ad es., lavoratore, coniuge, amico/a), fare in modo che i loro bisogni vengano soddisfatti in maniera adeguata e funzionale oppure evitare di fare cose che in realtà non desiderano, emettendo spesso quelli che sono definiti “comportamenti problema” (comportamenti socialmente indesiderati).

Come già emerso, le conseguenze di deficit nelle abilità sociali si ripercuotono più in generale nel benessere psicologico con una riduzione della qualità di vita. Tuttavia è importante evidenziare che, trattandosi di comportamenti appresi, è possibile insegnare e potenziare tali abilità con tecniche evidence-based. Ciò avviene tenendo in considerazione le specificità del singolo individuo e mediante tanta pratica al fine di utilizzarle al meglio per comunicare con gli altri nella vita quotidiana e come alternativa dei comportamenti socialmente indesiderati.

Dott.ssa Sara Zonza – Psicologa esperta in età evolutiva

Per maggiori informazioni: studio.zonzaNPL@gmail.com