Gli effetti indiretti della guerra rischiano di travolgere l’economia di tutti quegli operatori che in Sardegna lavorano con o per clienti russi. Venerdì 4 marzo ad Arzachena si è aperto un tavolo di crisi per affrontare questa emergenza, che rischia di travolgere decine di imprese locali che continuano a ricevere disdette e sospensioni dei contratti da parte dei milionari russi che hanno proprietà in Costa Smeralda e che sono stati messi al bando dalle sanzioni adottate dall’Ue contro i magnati che sostengono Putin.

Il vertice, dopo un primo allarme lanciato dalla Cisl Gallura, è stato convocato dal sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, che ha coinvolto tutte le organizzazioni sindacali e le associazioni di categoria.

“Temiamo che questa situazione possa travolgere oltre un migliaio di lavoratori fra diretti e indotto, ed è necessario predisporre degli interventi adeguati a sostegno di chi rischia il posto di lavoro», spiega il segretario della Cisl Gallura, Mirko Idili.

Dal tavolo di lavoro un documento ufficiale che chiede alla Regione Sardegna di adottare iniziative a favore dei lavoratori, e non solo di quello locali.

Intanto sulle banchine di Porto Cervo, dove la prossima estate non arriveranno i mega yacht dei russi, attualmente si trovano solo i tender. Gli immobili invece vengono congelati.

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