Sabato scorso una delegazione sarda del Popolo della Famiglia – il movimento politico fondato e presieduto dall’ex Pd Mario Adinolfi – è confluita a Roma dove, durante la manifestazione “Basta apartheid” che si è svolta in piazza Ugo La Malfa, ha chiesto a gran voce al governo Draghi di porre fine all’ “ingiusta ed anticostituzionale” misura del cosiddetto green pass.

“Lo avevamo annunciato e lo abbiamo ribadito in piazza – spiega Barbara Figus, coordinatrice del Popolo della Famiglia Sardegna -. Il governo italiano non può continuare a disattendere i diritti inalienabili dei cittadini, calpestando le famiglie già tanto provate dalla crisi portata da questa epidemia Covid . È davvero ora di finirla e di togliere questa assurda e discriminante spada di Damocle che lo Stato italiano ha posto sopra il capo di una parte di italiani aventi l’unica colpa di aver scelto liberamente la non inoculazione. Ci aspettiamo che, con la fine dell’emergenza prevista per il 31 di marzo, questa assurda legge discriminante e fomentatrice d’odio e di gravi intolleranze (così come lo è del resto la posizione assunta dall’Europa e dall’Italia nel triste conflitto tra Ucraina e Russia), sia definitivamente spazzata via. Per questo siamo stati presenti come PdF Sardegna ia Roma, a nome di tutte e di ciascuna famiglia sarda che ha subìto e sta subendo questa folle discriminazione e di tutti i bambini e ragazzi che vergognosamente ancora non possono fare sport o prendere l’autobus per andare a scuola”.

“Il 31 marzo cadrà lo Stato d’emergenza per la pandemia, deve contemporaneamente cadere ogni limite costruito dal green pass, per far ripartire l’economia e restituire i diritti agli italiani, per ridare lo stipendio ai lavoratori cui è stato confiscato, costruendo una ingiustizia sull’ingiustizia” – ha detto Mario Adinolfi chiudendo la manifestazione di sabato scorso -. Ora basta, basta apartheid, fateci tornare sugli autobus, al lavoro, alle attività sportive, a prendere un caffè al bar con i nostri amici. Basta discriminazioni, non c’è più alcuna ragione di tenerle in piedi, semmai ce ne fosse stata una. Ora una stagione va chiusa e Mario Draghi deve farlo subito”.

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