Potrebbero essere smobilitati già da questa mattina i presidi degli autotrasportatori che da lunedì bloccano i porti e le zone industriali della Sardegna. Il taglio di 25 centesimi alle accise, deciso ieri sera dal Governo, offre ai lavoratori del trasporto su gomma un margine di guadagno sufficiente. La misura emergenziale durerà 30 giorni, ma è forte la speranza che il prezzo del carburante torni a calare dopo l’impennata dovuta alla crisi in Ucraina e che la situazione, dopo quasi

La situazione si è sbloccata dopo il ripensamento da parte dell’esecutivo Draghi che, nella bozza di decreto aveva inizialmente ipotizzato un taglio di soli 8,5 centesimi che non avrebbe assolutamente accontentato gli autotrasportatori.

Ieri il Governo ha deciso di fare uno sforzo maggiore per fare fronte al vertiginoso aumento dei costi dell’energia sono stati stanziati 4,4 miliardi di euro che saranno prelevati dalla tassazione sui profitti extra delle società energetiche. E’ stato inoltre stanziato un bonus sociale allargato a 5,2 milioni di famiglie, che pagheranno luce e gas come l’estate scorsa.

Il decreto di ieri dovrebbe dunque far rientrare le protesta nei porti sardi, bloccati da cinque giorni a causa dei presidi degli autotrasportatori, anche perché gli stessi autotrasportatori non guadagnano da lunedì.

Si attendono gli esiti degli incontri di questa mattina tra gli organizzatori delle manifestazioni. Ci sarà un confronto anche con il Movimento pastori sardi, che affianca gli autotrasportatori in questa protesta.

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