Il Governo ha firmato il Dpcm Sardegna, con cui son state individuate le opere e le infrastrutture necessarie al “phase out” dell’utilizzo del carbone e alla decarbonizzazione dei settori industriali dell’Isola, in linea con il programma di transizione energetica previsto dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC 2019).

Le procedure di valutazione ambientale dei progetti sono svolte dalla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC, mentre la realizzazione delle infrastrutture è affidata a Terna spa.

Il nuovo decreto punta alle fonti rinnovabili per generare e accumulare energia, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199 e, in particolare, dall’articolo 20 dello stesso.

Per farlo, sarà necessario estendere la rete di trasmissione elettrica nazionale mediante la realizzazione del Cavo HVDC Sardegna-Sicilia, facente parte del Tyrrhenian Link, con una capacità di 1000 megawatt in totale. Verranno poi installati compensatori sincroni per 750 MVAr.

Per quanto riguarda il “phase out”, la nuova potenza programmabile per l’Isola è stata definita pari a 550 megawatt, e sarà articolata tra zona sud e zona nord del territorio. Rispetto alle esigenze di sicurezza delle forniture, invece, la rete nazionale del trasporto del gas è estesa, anche ai fini tariffari, attraverso un collegamento virtuale, gestito dalla stessa rete nell’Isola.

Il procedimento è questo: il GNL verrà caricato in due terminali di rigassificazione, a Panigaglia, nel Golfo della Spezia, e a Livorno. Dopodiché delle navi spola attraccheranno in due aree costiere dell’Isola, dove verranno attivate le Unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione (Fsru). La prima, a sud, sarà nel porto di Portovesme, con una capacità netta di stoccaggio adeguata a servire la zona industriale e termoelettrica dell’area meridionale, nonché il bacino di consumo della Città metropolitana di Cagliari. La seconda, a nord, si troverà nel porto di Porto Torres, e servirà anche il bacino di consumo della città metropolitana di Sassari. Infine, verrà realizzato un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Oristano per servire le utenze limitrofe.

L’insieme delle infrastrutture e dei servizi è funzionale alla fornitura dei volumi di gas naturale necessari per gli usi industriali e residenziali, nonché per potenziali consumi del settore termoelettrico. I terminali sono collegati, attraverso tratti di rete di trasporto, ai principali bacini di consumo del settore industriale e, eventualmente, alle aree che saranno interessate dalla realizzazione di centrali termoelettriche alimentate a gas. Inoltre, dopo aver effettuato un’analisi costi-benefici, le reti di distribuzione potranno essere utilizzate anche ai fini della conversione a gas naturale di reti esistenti a GPL e aria propanata.

A partire dall’entrata in vigore del Dpcm Sardegna, poi, il gestore della rete nazionale per il trasporto di gas naturale avvierà la progettazione della configurazione infrastrutturale, nell’ambito della quale sarà tenuto a valutare l’eventuale inclusione nel collegamento virtuale di un impianto di rigassificazione nell’area portuale di Cagliari.

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