“Sfilata di Sant’Efisio”. Un titolo simbolico che ispira bellezza, quello scelto dal maestro ceramista Pulli, che attraverso una magica lavorazione dona anima alla terracotta. Un titolo capace di evocare “una storia lunga 366 anni, che Cagliari e la Sardegna hanno voglia di raccontare e tornare a vivere ancora l’1 maggio, in presenza”. Un titolo che si esprime nelle forme del cocchio e nelle traccas trainate dai buoi, nei mille colori degli abiti tradizionali di cavalieri e figuranti devoti. E poi l’Altern Nos in sella a un cavallo bianco. Sono circa 150 i pezzi in esposizione per i prossimi cinque giorni a Palazzo Doglio.

A rimarcarlo sono stati l’assessore Alessandro Sorgia e l’Alter Nos Viviana Lantini. “Oltre l’aspetto religioso – hanno spiegato ai giornalisti chiamati a raccolta nella Sala Castello della struttura alberghiera di via Logudoro – dopo due anni di blocco dovuto al coronavirus, la Festa tornerà a essere gioia e spensieratezza. Ma anche occasione importante per promuovere la città e il territorio”.

“Questo progetto – ha spiegato Pulli – nasce nel periodo del lockdown, quando il Santo non poteva andare fra la gente. Il mio pensiero è stato perciò di celebrarlo attraverso la ceramica, interpretando al femminile la figura dell’Alter Nos”.

Alla presentazione di questa mattina di martedì 26 aprile anche una folta rappresentanza di miliziani in abito tradizionale e dell’Arciconfraternita del Gonfalone, tra i protagonisti della Festa di Sant’Efisio. A plaudire all’iniziativa diversi esponenti del mondo produttivo cittadino che hanno parlato di “festa identitaria” e “vetrina nazionale e internazionale”. Così, “i negozi delle vie del centro domenica 1 maggio resteranno aperti”, ha annunciato Stefano Rolla.

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