Mai guardare cosa fanno le rivali, si dice in questi casi. E invece sarebbe stato utile farlo: perché la Salernitana, incredibilmente, si è sciolta come neve al sole in casa, contro l’Udinese.

Il Cagliari aveva una sola possibilità per restare in serie A: vincere. E invece, nonostante qualche buona occasione, contro il Venezia già retrocesso, imbottito di giovanissimi, non è andato oltre un triste pareggio, caratterizzato da soli sette tiri in porta e otto minuti di recupero. Poca, pochissima roba.

Si va in serie B dopo un’annata fallimentare, dove la società ha sbagliato tutto. Gli allenatori, tre, i giocatori, alcuni visibilmente senza benzina, altri sopravvalutati, il ds, che infatti probabilmente andrà via. Ma anche la programmazione della dirigenza. La stagione non lascia alcun aspetto positivo. Solo profonda tristezza.

Ora bisognerebbe ripartire da poche, visibili certezze, che al momento non ci sono. Agostini sarà il mister anche per il prossimo anno? Giulini cederà il timone del club? Di sicuro per i rossoblù – soprattutto per i tifosi – è un giorno buio. Si aprono le porte dell’inferno: ecco a voi serie B. La Sardegna piange.

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