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Per capire cosa è successo al Cagliari quest’anno si può fare un parallelo con quello che ha fatto il Milan. Che ha vinto uno scudetto con Krunic trequartista e Giroud titolare. Loro campioni d’Italia, rossoblù retrocessi.

Cosa è successo? È davvero colpa dell'”infamata” di Sky, che ha dato il Cagliari for sale la scorsa settimana?

Difficile crederlo. Anche sul Milan sono state date le stesse voci nei giorni scorsi.

La verità è che per costruire un club vincente bisogna partire dalle basi: la fiducia, il benessere generale, il gruppo. Che fiducia crei quando cacci di malo modo due allenatori in corso d’opera?

Che entusiasmo c’è in un club che manda a casa il giornalista di fiducia (Montesi) perché vuole ottimizzare sul suo esiguo compenso? Il Cagliari in questi anni ha dato l’idea di preoccuparsi più al marketing che al sentimento.

Invece il calcio si nutre di fiducia, di entusiasmo, di sorrisi. Come quelli che si vedono al Milan. È un gioco, non un posto di lavoro qualunque (e anche lì, senza la giusta cura, non si va da nessuna parte).

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