Trapiantato di cuore e nefropatico, un paziente della provincia della Città metropolitana di Cagliari, dopo aver comunicato al reparto di nefrologia  di aver effettuato un tampone a casa ed essere risultato positivo al Covid, si è visto costretto a dover chiamare il 118 per poter accedere al trattamento di dialisi, necessario per la salvaguardia della propria salute.

Il protocollo dell’ospedale di Cagliari prevederebbe infatti che i pazienti risultati positivi al Covid, debbano accedere alle strutture previo passaggio dal pronto soccorso.

Il paziente è salito in ambulanza alle ore 16 e ci è rimasto fino a quando non è arrivato l’esito del tampone e la successiva sanificazione del mezzo, il ricovero in struttura è avvenuto dopo 8 ore di stazionamento sul mezzo del 118.

Niente cibo, niente servizi igienici, attese estenuanti perfino per una persona senza gravi problemi di salute, questo è il trattamento riservato ai bisognosi di cure mediche a causa di una struttura sanitaria che mostra sempre più spesso i suoi punti deboli.

Questo il racconto di un cittadino alla UGL di Cagliari, “che si fa portavoce di un disagio che i sardi sono costretti a subire a causa di una malasanità che è sempre più diffusa anche nell’Isola”.

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