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Incontri e presentazioni hanno animato i giorni della Sardegna al Salone del libro di Torino, con i suoi 168mila visitatori che hanno affollato i padiglioni del Lingotto che da trentasei anni ospita la fiera libraria italiana più attesa dell’anno.

Gli spazi dedicati alle produzioni sarde hanno, di fatto, aperto la stagione estiva dell’Isola, che si è proposta con la sua Archeologia nuragica, lanciando la sfida della scoperta della Sardegna medievale attraverso le guide archeologiche, i volumi scientifici ed i libri fotografici ma anche le più agili carte tematiche su cui è possibile tracciare il proprio itinerario di viaggio.

Un’Isola che in tanti vorrebbero visitare ma che i più chiedono di conoscerla meglio già prima di partire.

Ecco dunque spiegato il grande successo dei titoli portati avanti dagli editori sardi – 30 in totale – rappresentati all’evento da oltre duemila titoli tra poesie, storie, racconti, fantasia, saggistica e storia e archeologia.

È proprio la storia e le suggestioni dell’archeologia, con le sue continue scoperte, a stimolare la curiosità ad interagire con una Sardegna “non solo spiagge” tutta da conoscere. A confermarlo il numero delle richieste e prenotazioni d’acquisto delle guide turistiche a firma degli archeologi inserite nella Collana Sardegna Archeologica edite dalla Carlo Delfino Editore.

Si può seguire l’itinerario dei vini, del pane e dei dolci, delle feste tradizionali, dei diving, delle spiagge, dei parchi naturali e delle miniere e minerali, dell’archeologia più antica, quella nuragica, e di quella decisamente meno conosciuta, quella degli itinerari della Sardegna romanica.

Tra questi, fa il suo esordio la carta delle oltre 150 chiese urbane e campestri, basiliche e monasteri romanici della Sardegna. Edificate in un medioevo non feudale, decisamente quasi sconosciuto ai sardi e che trova nelle testimonianze lasciate dall’epopea giudicale, delle sue relazioni con Barcellona, Pisa, Genova ed il Mediterraneo, una traccia anche artistica indelebile ed unica nel territorio sardo.

A rivendicare la suggestione dei ben 12 itinerari possibili della Sardegna romanica, rappresentati in 157 acquerelli raffiguranti le espressioni della religiosità romanica del medioevo sardo, i sindaci riuniti dell’Unione dei Comuni del Meilogu e la nuova rete dei quasi cento Comuni entrati a far parte della Fondazione del Romanico.

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